Inchiesta Fondazione, sospetti sullo statuto

Si indaga su un articolo dello statuto del sodalizio nel quale si prevede che il (futuro) patrimonio, in caso di scioglimento, sarebbe finito in una associazione di diritto privato

L'AQUILA. Tra i tanti aspetti al vaglio nell'inchiesta sulla Fondazione per la tentata maxitruffa c'è anche un articolo dello statuto del sodalizio nel quale si prevede che il futuro patrimonio, in caso di scioglimento, sarebbe finito in una associazione di diritto privato.

Un aspetto messo in risalto alcuni mesi fa in occasione della audizione in procura, come persona informata sui fatti, dell'assessore comunale Stefania Pezzopane. Fu ascoltata in relazione al mancato ingresso del Comune alla Fondazione. Una delle ragioni della perplessità del Comune fu proprio quell'articolo. «Il dirigente comunale Fioravante Mancini» disse la Pezzopane agli investigatori, «a cui avevo inviato per l'esame i documenti della Fondazione mi ha esternato alcune problematiche emerse. In particolare ha esaminato atto costitutivo e statuto della Fondazione esprimendo riserve circa un articolo dello statuto stesso in cui la Fondazione attribuisce il proprio patrimonio in caso di scioglimento a una associazione di diritto privato». La Pezzopane non lo ha precisato nella sua audizione ma l'associazione di diritto privato in questione è «L'Aquila città territorio». Ovvero una associazione fondata da Gianfranco Cavaliere (indagato con Fabrizio Traversi) e da altri soggetti e da lui presieduta. Lo stesso indagato, secondo gli atti della procura, ha definito tale associazione il «forziere della Fondazione». Dalla attività di indagine emergerebbe che l'associazione, di fatto, non opera ma figura come interfaccia della Fondazione.

Sempre nell'ambito di questi complessi intrecci di associazioni è stata intercettata una conversazione tra Traversi e Cavaliere in cui il primo indica al secondo la necessità di inserire l'associazione Apieuromed Onlus direttamente nei quadri della Fondazione «per metterla un pò a posto economicamente e per mettere a posto i bilanci, che sono tre anni che non li presentiamo» puntando apertamente, secondo la procura, a un travaso di liquidi una volta che la Fondazione avrebbe ricevuto i fondi pubblici oggetto della indagine con sospetti, va ricordato, ancora tutti da dimostrare.

L'inchiesta, portata avanti dalla procura della Repubblica sulla scorta del lavoro dei carabinieri del Noe, potrebbe avere una accelerazione nelle prossima settimane e comunque fare valutazioni decisive circa l'ipotetico coinvongimento della Curia come chiesto dal giudice per le indagini preliminari in modo espresso. Va detto che dalle intercettazioni finora conosciute non emerso nulla ma ci sono anche migliata di pagine di intercettazioni ancora tutte da vagliare. Intanto, come annunciato subito dopo la decisione negativa del tribunale del riesame, è pronto il ricorso in cassazione per far revocare i domiciliari per Traversi e l'obbligo di dimora per Cavaliere indagati insieme a Silvano Cappelli, Mimmo Srour e Nicola Ferrigni.

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