Inchiesta tangenti, primi interrogatori

Oggi sfileranno in Procura l’ex assessore Riga, il dirigente comunale Di Gregorio, l’ingegnere Menestò. Attesa per Lago

L’AQUILA. Iniziano questa mattina gli interrogatori delle persone indagate nell’inchiesta su presunte tangenti nella ricostruzione post-terremoto, la prima che coinvolge il Comune e che ha causato le dimissioni prima del vicesindaco Roberto Riga (Api), indagato, poi del sindaco Massimo Cialente, non indagato.

Oggi è la volta delle persone denunciate a piede libero. Oltre a Riga, davanti ai pm sfileranno Mario Di Gregorio, direttore del settore Ricostruzione pubblica e patrimonio del Comune dell’Aquila, sospeso dall’incarico, Fabrizio Menestò, ingegnere di Perugia e Daniele Lago, imprenditore di Bassano del Grappa (Vicenza), presidente e amministratore delegati della Steda Spa, grande accusatore degli amministratori e degli ex amministratori comunali. Gli interrogatori si svolgeranno alla presenza dei difensori dei sospettati. Si tratta di Carlo Benedetti, Fabio Alessandroni, Massimo Manieri, Stefano Rossi e di un legale di Roma. Sono interrogatori importanti, se è vero che gli avvocati rinunceranno ad aderire allo sciopero nazionale di tre giorni indetto dagli organi professionali.

Sempre oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale Giuseppe Romano Gargarella fisserà la data degli interrogatori (di garanzia) per le quattro persone finite agli arresti domiciliari, secondo l’ordinanza per 15 giorni: si tratta di Pierluigi Tancredi, 60 anni, attuale dirigente dell’Asl, all’epoca dei fatti consigliere comunale delegato per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città; Vladimiro Placidi (57), ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l’ultimo periodo del primo mandato del sindaco Cialente, nonché ex direttore del disciolto Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila; Daniela Sibilla (38), dipendente del Consorzio beni culturali e già collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore, e Pasqualino Macera (56), all’epoca dei fatti funzionario responsabile Centro-Italia di Mercatone Uno Spa.

Gli interrogatori devono tenersi prima della fine della settimana anche in vista della libertà provvisoria che i sospettati riotterranno a meno di diversi provvedimenti della magistratura.

In relazione alla posizione dei quattro sospettati le indagini, per lo più di natura documentale, stanno andando avanti con estrema speditezza da parte della squadra Mobile diretta da Maurilio Grasso.

«In particolare si deve procedere subito all’interrogatorio di Di Gregorio, Riga e Menestò», si legge nell’ordinanza del giudice che omette il nome di Lago, il quale per la verità ha vuotato il sacco, «nonché occorre procedere ad atti istruttori urgenti presso i predetti indagati nelle loro residenze per acquisire ulteriore elementi di indagine in grado di chiarire la loro compartecipazione ai disegni criminosi». L’inchiesta è agli inizi ma secondo quanto si è appreso non è finita qui e sono possibili anche altri coinvolgimenti.

Il fatto è che esiste anche una gran mole di intercettazioni ancora da vagliare e nelle quali sembrano esserci delle frasi abbastanza compromettenti qualora se ne possano trovare i riscontri.

Stanno andando avanti le attività riguardanti i riscontri bancari e gli interrogatori di persone informate sui fatti. Procura e polizia vanno avanti di gran lena anche perché l’indagine ha scatenato un finimondo istituzionale a livello locale, e non solo, che forse nessun immaginava, a fronte di una presunta truffa scoperta di recente ma risalente a subito dopo il terremoto del 6 aprile.

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