Diffamazione, la sentenza a Reggio Emilia

Insultò Federico, condannato

Sei mesi all’esponente dell’Anpi che accusò l’ex sindaco di omofobia

SULMONA. Tutta colpa di un video sull’omosessualità – «manipolato» secondo la parte offesa – e dei commenti che, in risposta a quello, sono corsi sul web. A Mattia Rontevroli, 37enne esponente dell’Anpi, sono costati una condanna a sei mesi per diffamazione.

È questa la sentenza pronunciata ieri mattina a Reggio Emilia dal giudice Cristina Beretti, nel procedimento che vedeva costituito come parte civile l’ex sindaco di Sulmona (dal 2008 al 2013, nelle file di An, poi Pdl) Fabio Federico, medico di base e direttore sanitario del carcere di Sulmona. I fatti risalgono al 2011, quando su Youtube venne pubblicato un video che vedeva come protagonista Federico. Il tema era l’omosessualità. Il filmato riprendeva le dichiarazioni del medico risalenti a qualche anno prima quando, consigliere comunale, partecipò a una trasmissione di una tv locale. Quello che si sentiva dire da Federico è che l’omosessualità è una «aberrazione genetica».

Per l’allora sindaco quella pubblicazione fu un terremoto, che lo fece finire nell’occhio del ciclone a livello nazionale. E sotto il video, su Youtube, si scatenarono decine di commenti, molti dei quali offensivi, contro Federico. Tra questi, anche quello di Rontevroli, che lo definì «omofobo di m...» e «pirla». La reazione di Federico furono 32 denunce per diffamazione nei confronti di chi scrisse quei commenti. Ma anche un’azione contro chi pubblicò quel filmato. «Alterandolo, facendone un taglia e cuci, in cui si è perso il senso delle mie parole», ha spiegato l’ex sindaco in aula ieri. Federico, rappresentato dall’avvocato Guido Colaiacovo, ha ottenuto la cancellazione del video contestato e la pubblicazione dell’originale. Ma sta letteralmente girando l’Italia per le querele fatte contro chi l’ha offeso sul web.

«Perché», ha detto Federico, «io non sono omofobo». (e.p.)

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