«Io punto sull’innovazione»

La Pezzopane (Pd): contro la crisi più aiuti alle imprese

L’AQUILA. Sta girando in lungo e in largo la provincia cercando di capitalizzare il ritardato ingresso sulla scena del suo avversario. Stefania Pezzopane (Pd), presidente uscente della Provincia, se la dovrà vedere con Antonio Del Corvo (Pdl). Sullo sfondo, però, si staglia la figura di Berlusconi che all’Aquila vuole vincere.

Il Pdl ha scelto Antonio Del Corvo. Qual è il suo giudizio su di lui?
«La decisione per il Pdl è stata sofferta, il candidato ha subìto, per almeno un mese, un processo di durissima delegittimazione. È una persona perbene, con la quale mi confrontrerò seriamente».

Quante le liste a suo sostegno?
«Nove: Pd, Democratici per Pezzopane, Socialisti, Italia dei valori, Rifondazione, Comunisti italiani, Uda (ex Udeur), lista civica Unione per Pezzopane e Sinistra e libertà».

Quale dovrà essere il ruolo della Provincia nella ricostruzione?
«Un ruolo decisivo in materia urbanistica perché, dopo un serrato confronto, sono riuscita a ottenere nell’ordinanza che riorganizza la «governance» una cosa che non era prevista, ovvero l’intesa sui piani di ricostruzione da parte del presidente della Provincia. Inoltre la Provincia, con l’ordinanza, non solo è soggetto attuatore delle competenze sul terremoto, ma lo è anche per le altre. In più, ha presentato al governo un patto per il lavoro sottoscritto da tutte le associazioni e le amministrazioni comunali, che promuove 10 azioni concrete per il rilancio economico. La ricostruzione potrebbe essere l’occasione per portare piena occupazione».

Crisi economica e aree depresse. Qui si gioca il futuro del territorio.
«Ci vogliono cose nuove perché la crisi è del tutto nuova. C’erano già problemi ma, come registrato dal Sole 24 Ore, nella classifica della qualità della vita la Provincia dell’Aquila era salita di ben 6 punti rispetto al 2008 stabilizzandosi al 49º posto. Insomma, pur nelle difficoltà stava risalendo la china. Il sisma ha prodotto un nuovo tipo di crisi perché sono entrati in fibrillazione anche ceti che prima avevano sicurezze sociali. Quindi è chiaro che la nostra proposta di patto per il lavoro interviene su alcune crisi strutturali, come l’industria, ma anche su problematiche congiunturali, ovvero il post-sisma. In prospettiva saremo il più grande cantiere d’Europa. Se modificheremo il codice degli appalti, operereremo con una serie di accorgimenti e aiuteremo con la zona franca le imprese a rafforzarsi, allora davvero si potrà dare una risposta alla crisi».

Se dovesse vincere, con quali criteri costruirà la giunta?
«Professionalità, passione, innovazione».

Cosa le piace del suo avversario e cosa invece no?
«Lo conosco poco, come posso rispondere? L’ho conosciuto come vicesindaco di Celano quando il Comune era in difficoltà per il Piano regolatore. Lì abbiamo stabilito un civile rapporto istituzionale, riconosciuto da tutti. Non mi viene da dire altro».

L’onorevole Mantini propone una terza lista di ispirazione centrista.
«L’Udc in ogni territorio ha scelto una forma diversa. Se dovesse correre da sola ci confronteremo sui progetti. Nelle liste che mi sostengono ci sono numerose personalità, esponenti dei comitati cittadini, sindaci e tante donne».