bufera sull’istituzione musicale 

Isa, Tomassi si dimette: «Gestione privatistica»

L’AQUILA. Giuliano Tomassi si è dimesso dal direttivo dell’Istituzione sinfonica abruzzese con una lettera nella quale lancia accuse molto dure. «Comunico la mia volontà di rassegnare le dimissioni»,...

L’AQUILA. Giuliano Tomassi si è dimesso dal direttivo dell’Istituzione sinfonica abruzzese con una lettera nella quale lancia accuse molto dure. «Comunico la mia volontà di rassegnare le dimissioni», scrive l’ex preside, «in conseguenza dell’ennesima conferma dell’ineluttabile staticità che oramai avvince l’Istituzione e che credevo si potesse superare attraverso un lavoro collettivo, fondato sull’intendimento comune di far tornare la nostra Orchestra abruzzese ai fasti del passato. Purtroppo, nell’ultimo periodo proseguo a registrare ritardi sulle decisioni riferite sia all’espansione del prodotto musicale in ambito regionale e nazionale, sia alla criticità dei rapporti tra gli operatori all’interno della struttura».
«L’Isa», dice ancora Tomassi, «è concepita, organizzata e gestita come soggetto privato. Ben sappiamo, invece, che si tratta di un Istituto a controllo pubblico, data l’origine dei finanziamenti a esso destinati. Si consideri, per fare un esempio, che gli attuali concorsi per l’assunzione dei professori d’orchestra non hanno visto esaudita la mia richiesta di applicazione della regola dei criteri di valutazione, stabiliti dalla commissione d’esame e che vanno obbligatoriamente e preventivamente comunicati ai candidati (prima dello svolgimento della prova d’esame). Si è ritenuto che l’insindacabilità del giudizio della Commissione, così come dichiarata nel bando, fosse di per sé un procedimento regolare anche a salvaguardia di un possibile contenzioso. In sede di concorso, è vero, è stata accettata la presenza di un membro del Cda ma lo stesso, pur trovandosi al fianco dei commissari che provvedono alla valutazione, non ha diritto di voto. Ciò è erroneo in quanto l’Istituzione, che è l’interessata alle assunzioni, risulta così esclusa da ogni forma decisionale, financo riguardante la legittimità delle operazioni. La direttrice artistica ha fornito i nomi dei membri costituenti la Commissione, ritenendo fossero i soli, in virtù della indiscutibile professionalità, abilitati alle decisioni. Stiamo parlando, mi pare chiaro, di un concorso pubblico che ha come scopo l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato».(g.g.)
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