Isolatori difettosi, condannato Dolce

All’ex braccio destro di Bertolaso alla Protezione civile inflitto un anno di reclusione per frode nelle pubbliche forniture

L’AQUILA. Sente con le proprie orecchie la seconda condanna che gli viene inflitta all’Aquila per i fatti del post-terremoto dopo quella legata al processo contro la Commissione Grandi rischi.

Il professor Mauro Dolce, responsabile del procedimento di realizzazione del Progetto Case (gli edifici antisismici collocati nei 19 nuovi quartieri della città dopo il sisma) è in tribunale alle 16,25 quando il giudice Giuseppe Romano Gargarella legge rapidamente il dispositivo col quale lo condanna alla pena di un anno di reclusione e mille euro di multa (pena sospesa e non menzione) con rito abbreviato celebrato durante l’udienza preliminare nella quale viene disposto, contestualmente, il rinvio a giudizio a carico di altri due imputati, Gian Michele Calvi, direttore dei lavori del Progetto Case, e Agostino Marioni, dirigente di una delle ditte fornitrici degli isolatori sismici, la Alga Spa. Per entrambi la prima udienza del procedimento con rito ordinario è stata fissata al 3 aprile 2014.

La condanna di Dolce e il rinvio a giudizio a carico di Calvi e Marioni sono stati inflitti per il medesimo reato: frode nelle pubbliche forniture. Oggetto del contendere gli isolatori sismici, strumentazione montata sulle piastre dei 4500 alloggi antisismici realizzati per ospitare gli sfollati nel dopo-terremoto.

Sia Dolce sia Calvi sono stati già condannati in primo grado dal tribunale dell’Aquila alla pena di sei anni di reclusione ciascuno insieme ad altri cinque componenti della Commissione Grandi rischi, per i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo in relazione alla condotta tenuta durante lo sciame sismico in atto all’Aquila da mesi prima della grande scossa, e più in particolare in occasione della riunione del 31 marzo 2009.

Il procedimento degli isolatori, innescato dalla denuncia di una delle ditte escluse dall’appalto, è stato oggetto anche di un’inchiesta giornalistica di Rainews 24 intitolata «A prova di sisma». Nella fase delle indagini preliminari alcuni degli isolatori sismici smontati dalle palazzine per essere appositamente testati in un laboratorio di San Diego in California, si sono spezzati.

L’accusa è stata sostenuta in aula dal pubblico ministero Fabio Picuti affiancato dalla collega Roberta D’Avolio. La Procura aveva chiesto per Dolce la condanna a un anno e sei mesi di reclusione. La pena inflitta è stata inferiore. Dolce, che dovrà pagare 3mila euro di spese processuali, è stato condannato al risarcimento danni, da determinarsi in separata sede. Nell’ambito dello stesso procedimento erano stati inizialmente indagati anche i titolari e i gestori di un’altra ditta che aveva fornito gli isolatori sismici. Si tratta di Donatella Chiarotto e Mauro Scaramuzza della ditta Fip di Padova per i quali, tuttavia, il pm ha chiesto l’archiviazione, alla luce del fatto che le attrezzature fornite hanno superato i test. Scaramuzza, nei giorni scorsi, è rimasto coinvolto in un’inchiesta su un appalto pubblico di 140 milioni che ha ipotizzato legami con ambienti della criminalità organizzata. Tutto da decifrare il capitolo della sostituzione degli isolatori difettosi: la ditta produttrice si era detta disponibile, prima di finire in una fase di crisi che non sembra ancora superata.

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