L’accoltellatore si difende: «Quei 5 mi massacravano»

Il 41enne arrestato per la rissa nel centro di Sulmona punta sulla legittima difesa E il titolare del locale chiarisce: «Abbiamo fatto trovare l’arma, mai violenze»

SULMONA. «Non ho aggredito nessuno, mi sono solo difeso da pugni e calci di cinque persone che sembravano indiavolate». Si è difeso così davanti al gip Marco Billi il 41enne di Introdacqua Gaspare Bonomo, arrestato nei giorni scorsi, con l’accusa di lesioni gravi, rissa e porto abusivo d’arma.

Ieri mattina, nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel tribunale di Sulmona, l’uomo ha respinto tutte le accuse dichiarandosi vittima di una ritorsione messa in atto da persone che lo avevano preso di mira già da tempo: «Sono stato provocato e aggredito. La mia è stata solo legittima difesa, mi avrebbero massacrato a calci e pugni».

«Siamo davanti a un paradosso», ha sottolineato al termine dell’interrogatorio di garanzia il difensore dell’arrestato, l’avvocato Alessandro Margiotta. «Bonomo è vittima di questa vicenda, è lui l’aggredito e ci aspettiamo che il giudice ne tenga conto».

Al termine dell’udienza il giudice si è riservato la decisione. Intanto, il proprietario del WunderBar, dove è avvenuto l’accoltellamento, e per il quale la polizia ha chiesto la chiusura temporanea del locale, precisa di avere fornito piena collaborazione alle forze dell’ordine. «Ci teniamo a chiarire che, dopo aver respinto l’adesione al circolo di Bonomo perché eravamo a conoscenza dei suoi comportamenti», ha evidenziato Bruno Fornaro, «dopo una lunga riunione tra i soci abbiamo deciso di dargli una nuova opportunità nel rispetto delle regole e del quieto vivere, cosa che purtroppo è stata violata dall’accadimento che ha sconvolto tutti. Per quanto riguarda l’episodio del ferimento, c’è da chiarire che la nostra socia collaboratrice ha rinvenuto il coltello insanguinato durante le pulizie finali e spaventata l’ha gettato nel secchio dell’immondizia. E quando, il giorno dopo, è arrivata la polizia, la stessa giovane ha subito collaborato rivelando che il coltello era all’interno della busta d’immondizia e permettendo ai poliziotti di ritrovarlo. Siamo venuti a conoscenza che l’accoltellamento è avvenuto all’interno del bagno del circolo solo il giorno dopo, durante i rilievi della Scientifica. Il circolo WunderBar è contro ogni forma di violenza. Siamo mortificati per l’accaduto e provvederemo, attraverso un nuovo regolamento, a far sì che simili fatti non avvengano più».

L’accoltellamento con rissa, che ha portato all’arresto di Bonomo e alla denuncia di altre quattro persone, tra cui la fidanzata dell’arrestato, è avvenuto il mese scorso in via Carrese.

Claudio Lattanzio

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