L'Aquila, Centro turistico nel caos: addetti senza stipendio

Fontana (Cgil): «Niente busta paga di aprile anche se i soldi in cassa ci sono». Stagione estiva senza programmazione

L’AQUILA. «Non hanno nulla da festeggiare i dipendenti del Centro Turistico del Gran Sasso. Festa del lavoro amara, per i 50 addetti, tra fissi e stagionali, dell’azienda che gestisce la stazione sciistica di Campo Imperatore. Non è arrivata la busta paga del mese di aprile, dopo che anche quella di marzo era stata erogata in ritardo. Questa volta, però, non sono vuote le casse aziendali, come sottolinea la Filt-Cgil, ma il personale sarebbe penalizzato «dal gioco al massacro tra amministratore unico e revisori dei conti». A denunciare la situazione, il segretario provinciale della Filt-Cgil Domenico Fontana: «Ancora una volta i dipendenti del Ctgs vengono lasciati senza stipendio. Ancora una volta il loro destino è differente dai loro colleghi impiegati nelle altre municipalizzate comunali. Strano destino il loro. Cambiano amministratori, cambiano obiettivi e scenari ma una cosa rimane immutabile. Le lavoratrici e i lavoratori del Centro turistico devono puntualmente espiare colpe non loro. E sì, perché oggi il fatto grave è che le casse dell’azienda non sono vuote. Oggi, in un allucinante gioco al massacro tra amministratore unico e revisori dei conti, tornati improvvisamente vigili, si tengono bloccate le somme necessarie al pagamento delle retribuzioni, mentre si cerca con calma di discernere, tra competenze per investimenti e spese correnti. Si proprio così. Mentre i dipendenti affrontano le difficoltà di tutti coloro che vivendo di salario e non ricevendolo conoscono, “lorsignori” giocano a fare gli azzeccagarbugli. Nessuna fretta per loro. Programmeranno l’ennesimo incontro tra loro», sottolinea Fontana, «e continueranno a tenere ingessata l’ordinaria gestione aziendale. Loro non hanno fretta». La stagione invernale della montagna aquilana, definita disastrosa a causa del meteo sfavorevole e di problemi tecnici agli impianti, si è chiusa lo scorso 26 aprile. E il futuro del Gran Sasso sarà uno dei cavalli di battaglia dei candidati sindaci alle prossime elezioni dell’11 giugno.
«Nel frattempo», aggiunge il segretario della Filt-Cgil, «si dovrebbe programmare la stagione estiva e si dovrebbe accelerare sul piano di investimenti da realizzare: insomma gestire l’azienda. Certo con le premesse descritte, con le lavoratrici e i lavoratori ancora una volta umiliati da giochini incomprensibili, siamo di fronte all’ennesimo fallimento». Fontana sollecita quindi l’intervento del Comune: «È necessario l’intervento immediato, chiaro e risolutivo della proprietà. La pazienza di chi tiene in vita l’azienda è finita. I lavoratori non possono pagare per guerre tra bande di coloro che dovrebbero garantire il loro futuro e anche il futuro dell’azienda».
©RIPRODUZIONE RISERVATA