verso le elezioni

L'Aquila, Cialente e Trifuoggi, la sfida è ormai aperta

Il vicesindaco, ex magistrato, non perde occasione per punzecchiare il primo cittadino e non esclude che in futuro possa correre come candidato di una lista civica

L’AQUILA. Sono il sindaco e il vicesindaco dell’Aquila ma nelle dichiarazioni pubbliche sembrano il primo cittadino e il leader dell’opposizione. Massimo Cialente dice che la ricostruzione è senza macchia, Nicola Trifuoggi ribatte che L’Aquila è la città dei magna magna e nel convegno di qualche giorno fa di Libera, come riporta il sito News Town, ha detto: «All'Aquila esistono due grandi categorie. Anzi, una piccola e una grande: la prima è composta dai nobili e dall'alta borghesia della città, che ritiene di essere intoccabile. La seconda è fatta di tutti gli altri, che subiscono i notabili». Due giorni fa Trifuoggi va a un incontro dei comitati che si battono contro la centrale a Biomasse nel nucleo industriale di Bazzano e si schiera per il no. A fianco a lui un esponente di Forza Italia, Guido Quintino Liris . E’ noto che Cialente sulla questione biomasse è sempre stato tiepido e i comitati hanno sottolineato il fatto che dal sindaco non hanno mai avuto appoggio.

Altra sfida indiretta c’è stata sugli schermi di Laqtv. Trifuoggi intervistato da Matilde Albani ha fatto intendere che alle amministrative del 2017 lui ci sarà, magari a capo di una lista civica. Cialente intervistato invece da Carlo Gizzi in relazione alle ultime vicende giudiziarie, se l’è presa con i giornalisti «che sono una casta che si autoprotegge. All'Aquila la campagna elettorale è iniziata male e troppo presto e i giornalisti hanno in mano strumenti micidiali: mi sembra che si stia facendo un gioco inspiegabile alimentando la storia che tutti hanno rubato». Una storia innescata proprio da alcune dichiarazioni di Trifuoggi. Ma Cialente non si sogna nemmeno di cacciare Trifuoggi, l’uomo chiamato a garantire la legalità. Sarebbe un colpo alla sua immagine e a quella del Comune. Allora meglio prendersela coi giornalisti, fa più chic. (g.p.)