L'Aquila, ecco chi lavora di più nella ricostruzione post sisma

L’ingegner Salvatori ha il record degli incarichi, i più gettonati sono sei. Tra le imprese abruzzesi primeggiano la Cingolo e la Di Vincenzo e Streever

L’AQUILA. Una lente di ingrandimento sulla ricostruzione aquilana. Cifre, numeri e dati che disegnano, in ogni sfumatura, il quadro del post-sisma, dalla fase di emergenza agli interventi di ricostruzione pubblica e privata, fino alle misure previste per lo sviluppo e la ripresa economica del cratere. Una sorta di strumento di indagine e di ricerca a disposizione delle future politiche pubbliche di programmazione e intervento. Il portale Open data sulla ricostruzione aquilana, frutto di mesi di analisi e ricerche condotte dal Gran Sasso Science Institute in collaborazione con l’Università dell’Aquila, il Comune dell’Aquila, gli Uffici speciali per la ricostruzione e ActionAid, è stato presentato ieri, nel corso della cerimonia di apertura del primo anno accademico della Scuola universitaria superiore Gssi, una delle sei presenti in Italia. La parola d’ordine è trasparenza. Le informazioni fruibili sul portale sono rintracciabili anche sui siti istituzionali ma, primo esperimento del genere, figurano riunite sotto un unico cappello, rielaborate e rese fruibili da tutti.

PORTALE. La filosofia che anima il portale è quella del “follow the money”, segui il denaro. I promotori dell’iniziativa hanno inteso, infatti, allestire un resoconto pubblico dei soldi spesi per la ricostruzione del sisma aquilano del 2009. «Dati di notevole interesse anche per ricercatori ed esperti», ha commentato il rettore della scuola universitaria Gssi, Eugenio Coccia, «che vorranno analizzare l’ingente investimento pubblico per L’Aquila e il cratere sismico».

AREE DI INTERVENTO. Il portale si suddivide in quattro aree di intervento: emergenza e assistenza alla popolazione, ricostruzione privata, ricostruzione pubblica e sviluppo economico. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, sono stati richiesti 10miliardi 405milioni 175mila euro di interventi, di cui erogati finora 4 miliardi 397mi,a euro. Nettamente inferiore il dato sulla ricostruzione pubblica: a fronte di 1 miliardo 233 milioni 768mila euro di contributi richiesti, sono stati erogati appena 342 milioni 107mila.

AZIENDE E PROFESSIONISTI. Spulciando tra le tabelle, spuntano fuori anche i nomi dei professionisti che hanno ottenuto più incarichi e delle ditte assegnatarie del maggior numero di cantieri. Al primo posto figura l’ingegner Antonello Salvatori, aquilano, con 428 interventi. Seguono Paolo Petrella (305), Volfango Millimaggi (258), nel frattempo deceduto, Roberto Arduini (247), Amedeo Marchetti (234) e Corrado Sciomenta (213).

Su 3.348 imprese impegnate nella ricostruzione, di cui 1.764 abruzzesi, svetta in classifica la Sisma Costruzioni, con 250 interventi pari a 32,3 milioni di euro di lavori. Seconda la Impresa edile Ciotti (239). A seguire I Platani (239), Domus dei fratelli Gizzi (220), Aterno costruzioni (203) e Dema di Elio Duraccio (196). Tra le ditte abruzzesi troviamo in pole position la Nicola Cingolo di Teramo, con 46 interventi per 154,5 milioni di euro e il consorzio Di Vincenzo e Strever, di San Giovanni Teatino (Chieti), con 116,9 milioni di euro. Al terzo posto il consorzio Collemaggio costruttori dell’Aquila, che si è accaparrato 186 progetti per 50,3 milioni di euro.

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