il caso

L'Aquila, il buttafuori “eroe” finisce sotto processo

Galli accusato di metodi troppo energici per riportare la calma in un locale, è stato denunciato per lesioni. Tre anni fa salvò la vita a una ragazza stuprata e semiassiderata davanti a una discoteca

L’AQUILA. Si ritrova sotto processo Giuseppe Galli, 50 anni, di Penne, ma residente all’Aquila, già addetto alla sicurezza nei locali, che tre anni fa ebbe il merito di salvare una ragazza assiderata, e poco prima violentata, la quale era stata abbandonata nei pressi della discoteca Guernica di Pizzoli.

Si tratta del caso Tuccia, l’ex militare condannato a 7 anni e 8 mesi di carcere per avere violentato e lasciata terra esanime una studentessa di Tivoli in una nottata gelida. Un caso che ebbe risonanza nazionale: Galli e i suoi collaboratori della sicurezza ebbero il duplice merito di salvare la giovane da sicura morte per assideramento e di bloccare il responsabile che stava scappando a bordo di una macchina. Diversamente sarebbe stato molto più difficile incastrarlo visto che avrebbe avuto tempo e modo di cercare un alibi. Decisive furono anche le deposizioni nel processo di tutti gli addetti alla sicurezza nel locale.

Ora, però Galli, è finito sotto processo per lesioni con accuse, ovviamente, ancora tutte da dimostrare.

Secondo una denuncia presentata da un giovane di Albato Laziale, Galli, il 24 maggio del 2013, per riportare la calma all’interno di un locale aquilano dove era addetto alla sicurezza, avrebbe esagerato. Lo avrebbe colpito con calci e pugni e ginocchiate causandogli un trauma cranico facciale con ferite da percosse guaribili in una quindicina di giorni. Nella denuncia presentata dal 22enne laziale si parla anche di minacce proferite dall’accusato dopo averlo picchiato. «Se ti rialzi ti ammazzo» è la frase incriminata. Un processo che, ironia della sorte, è stato stabilito con citazione diretta dallo stesso pm, David Mancini, che gestì il caso Tuccia e che chiese e ottenne la condanna definitiva dell’ex militare campano anche grazie ai buoni uffici di Galli.

Un’accusa, che, ovviamemente, sarà tutta da dimostrare in aula, posto che avendo spesso a che fare con clienti esagitati se non ubriachi, a volte diventa inevitabile usare la forza per evitare danni agli altri clienti e al locale. Purché si evitino eccessi. L’imputato è assistito nel procedimento dall’avvocato di fiducia Massimo Costantini. (cr.aq.)

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