L'Aquila, il frate adotta il crocifisso "ripudiato" dal Comune

Padre Quirino ha preso in consegna il simbolo religioso "espulso" dall'aula consiliare: sarà assieme agli altri profughi nella struttura di piazza d’Armi

L’AQUILA. «Accoglieremo il Crocifisso “espulso” dall’aula consiliare. Sarà “profugo” tra i profughi accolti nella struttura di piazza d’Armi». All’indomani del pronunciamento dell’assise civica, padre Quirino Salomone, padre spirituale del movimento celestiniano non ha avuto dubbi: «Se il Crocifisso dà fastidio in certi luoghi istituzionali all’Aquila, come può dare fastidio in Iran, Iraq o in Egitto, siamo pronti a dare riparo all’interno delle nostre strutture celestiniane. I poveri che frequentano la nostra struttura, così come i nostri rifugiati», aggiunge il frate, «sono in attesa del nuovo inquilino. Per questa città rappresenterebbe un riscatto di coscienza in linea con le tante figure che nella storia aquilana hanno fatto della Croce un simbolo di salvezza, pensiamo a San Bernardino da Siena, o allo stesso Celestino».

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DIRITTI COSTITUZIONALI. Intanto, lo stesso padre Quirino si prepara a coordinare un incontro pubblico volto a fondare l’Organizzazione per l’attuazione della Costituzione e per l’esercizio della sovranità popolare. Si tratta di un movimento apartitico «fatto di associazioni e privati riuniti nell’intento di difendere i princìpi costituzionali. In nome della logica del profitto», spiega, «stanno abolendo tutti gli articoli che salvaguardano i diritti fondamentali dell’uomo, mettendo in discussione anche il primo, quello che parla dell’Italia come di una Repubblica fondata sul lavoro. Ma sempre più spesso il lavoro viene usato sotto forma di un ricatto da una classe politica, quando invece dovrebbe essere un dovere civico creare condizioni di prosperità e stabilità economica. Pensiamo inoltre al tipo di tassazione che viene applicata, con un sistema che arriva a colpire anche chi è senza reddito. Neanche le monarchie o i regimi assolutisti del passato sono arrivati a tanto, al massimo si sfruttava il lavoro, ma non si arrivava a chiedere soldi a chi non ne aveva».

L’incontro è in programma nella sala polivalente “Il Celestino”, accanto alla mensa dei poveri. L’appuntamento è per venerdì alle 10. È previsto un intervento di Piero Maddalena, figura di riferimento di questo movimento che non si professa né di destra né di sinistra.

Fabio Iuliano

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