L'INCHIESTA

L'Aquila, inchiesta Cialente: a verbale le presunte pressioni su Iannini

Il verbale di Rosati (Consorzio Pettino): «La telefonata del sindaco mi turbò». L’avvocato Benedetti: «Atti di nessun rilievo»

L'AQUILA. Ormai è un caso politico. E la conferenza stampa convocata dal Movimento 5 Stelle per fare il punto sulla vicenda, lo conferma. Il dossier Cialente archiviato dal giudice e ora oggetto di appello in Cassazione del pubblico ministero Stefano Gallo fa discutere la città. Con episodi editi e non. Uno degli elementi sui quali poggiava la richiesta di rinvio a giudizio a carico del sindaco Massimo Cialente, poi disattesa dal gup, è probabilmente l’interrogatorio di Egidio Rosati, avvocato del Consorzio delle cooperative di Pettino, in relazione ad asserite pressioni per far lavorare il costruttore Eliseo Iannini (estraneo all’indagine). Pressioni che secondo l’accusa sarebbero state fatte attraverso una telefonata. Un episodio oggetto di un interrogatorio fatto dalla Guardia di finanza all’avvocato Egidio Rosati, legale del Consorzio 201 appartamenti. Un verbale riportato nelle carte dell’inchiesta.

«Quello che intendevo dire», afferma Rosati negli atti, «è che non c’è stato mai alcun tipo di frequentazione con il sindaco che potesse giustificare la telefonata che ricevetti in favore della società di Iannini e le modalità con cui mi venne fatta. Confermo integralmente contenuti e tenore della telefonata e il turbamento che mi procurò. Confermo che il sindaco usò un tono deciso e alterato per dirmi, del tutto inaspettatamente, perché non facevamo lavorare Iannini nel Consorzio 201 di Pettino. Io sono un avvocato e mi rendevo conto che di fronte avevo un sindaco e stavo gestendo una situazione complessa con un cantiere che doveva partire di grosse dimensioni. Gli feci comunque capire con argomenti giuridici che la sua richiesta era inopportuna. Il mio turbamento, dopo la telefonata del sindaco, nasceva dal fatto che ero consapevole che la telefonata era fuori luogo. Il sindaco non era l’interlocutore naturale del Consorzio. Aggiungo che la telefonata non influì sulle decisioni successive».

Di questa vicenda l’avvocato parlò anche con altri tecnici. L’avvocato Carlo Benedetti, che tutela gli interessi del sindaco è perentorio nella replica. «Stiamo parlando di documenti che non hanno più alcun rilievo giuridico, si tratta di argomentazioni che sono state spazzate via da una sentenza del giudice che ha completamente scagionato il primo cittadino da ogni accusa. Mi chiedo da dove parta l’input su queste storie che non hanno un peso giuridico e non fanno gossip. Quanto all’esito del ricorso in Cassazione da parte della Procura non solo sono fiducioso, ma di più».

Lo stesso sindaco, un una precedente intervista, disse a chiare note di non aver mai chiesto di far lavorare Eliseo Iannini. Nella giornata di oggi, come detto, il caso verrà affrontati dal Movimento 5 Stelle con una conferenza stampa che sarà tenuta dall’avvocato Fausto Corti, dalla senatrice Enza Blundo e dall’architetto Antonio Perrotti.

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