L'Aquila, l'arcivescovo Molinari "Bugie dei politici sul terremoto"

L'attacco di monsignor Giuseppe Molinari in vista della festa della Perdonanza: "La bugia regna sovrana. Il terremoto ha aumentato le divisioni tra ricchi e poveri. E questa è una verità dolorosissima!"

L’AQUILA. Martedì scorso, durante la cerimonia del via ufficiale alla 717esima Perdonanza aveva parlato di «male oscuro» che blocca la rinascita dell’Aquila. Oggi sul settimanale diocesano “Vola” si scaglia a testa bassa contro le «bugie dei politici». E’ un arcivescovo all’attacco, che usa toni forti per denunciare quello che è sotto gli occhi di tutti: ricostruzione ferma e città nel caos. Molinari sul quindicinale diocesano “Vola” in uscita in questi giorni, prende spunto da un articolo di giornale che parla della favola di Pinocchio, per ricordare «a tutti i cristiani di amare la verità. Purtroppo» scrive «guardando la vita dei singoli e delle Istituzioni sembra che realmente la bugia regni sovrana. Ognuno di noi sa (e se ne vergogna) le tante volte che mentiamo a noi stessi e anche alle persone più care».

Poi l’arcivescovo parla dei politici: «Ed è purtroppo, sotto gli occhi di tutti lo squallido spettacolo delle incredibili bugie che amministratori e politici (di ogni colore) continuano a rifilarci ogni giorno. Nel rapporto delle Caritas di Abruzzo e Molise, infatti, esce un quadro preoccupante visto che aumenta la povertà nelle due regioni in cui è stato fatto il monitoraggio da parte delle Caritas diocesane». «Una delle conclusioni del rapporto Caritas» continua l’arcivescovo «è molto triste: c’è la constatazione che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Anche all’Aquila. Anzi, soprattutto all’Aquila. E questa è una verità dolorosissima». Molinari allora si chiede che senso abbia celebrare una grande festa come quella della Perdonanza.

«Il terremoto, purtroppo» sottolinea l’arcivescovo «ci ha disgregato ancora di più, ha aumentato le divisioni tra ricchi e poveri, tra chi è nel benessere e chi vive nella precarietà più totale. E allora per noi aquilani che significa, in questo contesto, celebrare anche quest’anno la Perdonanza?». L’arcivescovo conclude la sua riflessione sul giornale diocesano ricordando «il vero senso della Perdonanza che è anzitutto conversione del cuore e fare ognuno la propria parte per la rinascita della città: Perdonanza è ricercare la riconciliazione e il perdono. Perdonanza è impegnarsi perché si realizzi anche nella nostra città, una vera giustizia sociale. Perdonanza è fare ognuno la propria parte perché finalmente la ricostruzione cominci realmente. Perché se la ricostruzione non inizia è solo perché sta prevalendo anche oggi, nella nostra città, la logica della divisione, la logica della spartizione, la logica dell’egoismo.

E certamente la colpa non è del povero cittadino che aspetta permessi e soldi (solennemente promessi) per ricostruire la sua modesta casa. Le responsabilità sono altrove. Sono nella politica (e nessuno è indenne da questa responsabilità). E nelle varie amministrazioni, che affogano nella burocrazia e nelle ordinanze contraddittorie. E, forse, nello Stato che non sa essere presente con la dovuta autorevolezza e credibilità». Una conclusione sorprendente quest’ultima da parte di Molinari che nei mesi scorsi era passato per quello “schierato” dalla parte del governo mentre il suo ausiliare Giovanni D’Ercole aveva persino partecipato alla protesta delle carriole. Ora sembra che Molinari voglia mettersi alla testa di chi denuncia disagio e insofferenza per quanto sta accadendo. (g.p.)