L'Aquila, mobbing: il giudice del lavoro stanga la Intecs 

Sei ex dipendenti dovranno essere risarciti per 175mila euro complessivi. Riconosciuti ai lavoratori danni biologici anche cronici

L’AQUILA. Stangata del giudice del lavoro, Anna Maria Tracanna, ai danni della ditta Intecs, condannata a pagare complessivamente 175mila euro dopo avere accolto i ricorsi di sei ex dipendenti, assistiti dall’avvocato Roberto Di Loreto del Foro di Chieti, nei quali si è sostenuto il verificarsi di mobbing. Riconosciuta, dunque, attività persecutoria poi sfociata in depressione anche cronica. Si tratta di sentenze “fotocopia”, visto che i fatti sono simili pur riguardando episodi diversi. Sono verdetti immediatamente esecutivi contro i quali l’azienda presenterà ricorso in appello. Le condotte lesive non sono recenti ma le sentenze sono state depositate pochi giorni fa. Ecco alcuni passi delle motivazioni che hanno portato alle condanne. «Avendo problemi di salute», scrive il giudice nel caso di una lavoratrice, «l’azienda comunicava che non avrebbe dovuto essere coinvolta nella movimentazione dei faldoni risultando esonerata da tali adempimenti. La stessa, più volte, aveva chiesto di essere cambiata, ma invano. Fu poi esonerata rimanendo lungamente inoperosa. La stessa si mostrava amareggiata e sconfortata e, nonostante venisse lasciata inattiva, si dava da fare per cercare qualche attività da svolgere». In un altro caso il giudice, sulla scorta del consulente tecnico, ha sostenuto che «la situazione lavorativa avversa, protrattasi per anni e consistita nell’esclusione dell’attività di lavoro e nell’emarginazione ha finito per minare l’equilibrio della lavoratrice». «Il ricorrente», scrive il giudice su un altro caso, «viveva una condizioni di crescente disagio, a causa del forte stress lavorativo, vedendosi, da ultimo, valutato, ai fini della scelta dei lavoratori da licenziare, secondo criteri selettivi operanti con riferimento a una professionalità già compromessa». Nelle sentenze, infine, si fa riferimento a danno biologico, talvolta cronico, patito dai ricorrenti.
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