L'Aquila, pubblicità osè. Ed è polemica

Un cartellone con il lato B di una modella innesca il dibattito sui Social: "E pensare che è stato tolto lo striscione su Regeni per questioni di decoro"

L'AQUILA. Un sedere in bella vista e scoppia la polemica. Al centro del dibattito, alimentato sul web, un mega-cartellone pubblicitario comparso su una delle strade più trafficate della periferia dell'Aquila. La modella, ritratta sapientemente di schiena, mostra con estrema disinvoltura il suo apprezzabile lato B, avvolto in succinti pantaloncini sgambati. La frase che accompagna l'immagine, lascia spazio all'immaginazione e ad un inevitabile equivoco: "Anche noi ci siamo, allargati!" Lo slogan è stato scelto per pubblicizzare l'apertura di un centro fitness. Ma l'evidente allusione alle beltà esibite, ha dato il via alle polemiche: "Ci risiamo. Lo striscione per la liberazione di Giulio Regeni andava tolto per questioni di decoro urbano, mentre cartelloni come questo non offendono il decoro della città?", chiede Gilda Panella Ciavola, "sono lontani anni luce dalla cultura del rispetto. Un'assurda mercificazione del corpo delle donne". "Dire orribile è riduttivo", il commento di Anna De Benedictis, mentre Loreto Colageo parla con sarcasmo di "responsabili dell'immagine della società che in questione, esce evidentemente troppe volte di sera!" Moralisti o no, l'utilizzo del corpo femminile per catturare l'attenzione, è destinato ancora una volta a far discutere.