L'Aquila, recuperati i soldi della polizza ritrovata sotto le macerie del terremoto

Restituiti alla famiglia i soldi investiti da un parente che nel frattempo era deceduto. La polizza scoperta dopo la morte

L’AQUILA. Muore qualche mese dopo il terremoto del 2009, e passati alcuni anni, i figli, ristemando la sua abitazione, trovarono per caso una polizza assicurativa index linkeddenominata Tb Growth 26 Atena per la quale era stata pagata dal defunto una somma di oltre 15mila euro. Chiesero la restituzione della somma investita ma l’assicurazione si era rifiutata di pagare ritenendo che si trattasse di un conto dormiente che, come tale, era destinato a un fondo ministeriale. Ma poi il giudice ha deciso in modo diverso. Va precisato che le prestazioni a favore del contraente e degli eredi erano legati all’andamento di alcuni strumenti finanziari.

Questi, nello specifico, i fatti: qualche mese dopo la stipula, durante la fase di emergenze del post-terremoto, ci fu (giugno 2009) la morte dell’anziano contraente. Una situazione caotica che lasciò ignari della polizza i parenti dell’anziano aquilano che in quel momento avevano ben altri pensieri.

Finita l’emergenza, però, i parenti, tornati nell’abitazione del familiare defunto, durante l’opera di risistemazione dell’appartamento hanno ritrovato il contratto stipulato anni prima dal loro caro.

Immediatamente si sono recati nella sede aquilana dell’assicurazione, che ha la direzione in Irlanda, per chiedere il riscatto della cifra manifestando, per l’appunto, la volontà di esercitare il loro diritto con un’azione avviata tramite l’avvocato Paolo Buttari del Foro dell’Aquila.

Nel corso della controversia, davanti al giudice del tribunale civile, Roberto Ferrari, l’assicurazione si è difesa sostenendo che la somma doveva essere devoluta al ministero dell’Economia e finanze secondo quanto previsto dalla legge 166 del 2008.

Non è stata eccepita la prescrizione che, comunque, è decennale.

Secondo il giudice, dunque, non ricorrono in questo caso i presupposti per l’acquisizione e devoluzione del capitale allo Stato. Pertanto l’assicurazione è stata condannata alla restituzione della somma e in aggiunta degli interessi legali a partire dal 30 aprile del 2010.

L’ordinanza di Ferrari, non essendo stata oggetto di ricorso da parte della compagnia assicurativa, è ormai divenuta definitiva.

Quanto, nello specifico, al tipo di operazione che l’anziano aveva stipulato, si configura come un investimento finanziario. A sostegno di questa tesi la considerazione che il valore del riscatto non è garantito dall’assicurazione e il rischio dell’investimento è a carico dell’assicurato.

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