L’Aquila, riprende il processo Grandi rischi con le arringhe della difesa

L’accusa ha chiesto la conferma della pena di 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai 7 esperti della commissione

L'AQUILA. Con le arringhe di alcuni avvocati difensori riprende alla Corte d'Appello dell'Aquila il processo di secondo grado alla commissione Grandi Rischi. Sotto accusa l'organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio, per il quale il procuratore generale Romolo Como, che rappresenta l'accusa, ha chiesto la conferma della pena a 6 anni di reclusione inflitta in primo grado ai sette esperti che ne facevano parte il 31 marzo 2009, condannati per omicidio colposo e lesioni colpose con le accuse di aver falsamente rassicurato gli aquilani cinque giorni prima del sisma del 6 aprile 2009, sottovalutando il rischio sismico.

In base a un programma di massima, concordato con il presidente del collegio, Fabrizia Francabandera, a prendere la parola saranno i legali Marcello Melandri, che assiste Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Roberto Petrelli, che difende Franco Barberi, all'epoca presidente vicario della commissione Grandi rischi; Filippo Dinacci, che ha la difesa di Bernardo De Bernardinis, già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, e di Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile, nonchè direttore dei lavori del progetto Case, il maxi insediamento di 4.500 alloggi per 16 mila aquilani realizzato dopo il terremoto.

Le arringhe dovrebbero occupare tutta la giornata e, solo se sarà necessario, si andrà al secondo appuntamento di sabato 25. Altri interventi delle difese sono previsti venerdì 31, con Enzo Musco, che assiste Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., e Alfredo Biondi, legale di Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova. Sempre il 31, se il pg Como deciderà di non replicare, il collegio potrebbe entrare in camera di Consiglio, ma la sentenza potrebbe slittare, vista la festività dell'1 novembre e la domenica, a lunedì 3 novembre. Se invece Como avvierà la sequela di replica e controrepliche delle difese e delle parti civili, i tempi saranno inevitabilmente più lunghi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA