L’Aquila, sit-in dei lavoratori Edimo: “A rischio centinaia di posti”

Dopo il fallimento della società del gruppo Edimo, le 120 maestranze hanno inscenato una manifestazione di protesta e incontrato i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali.

L’AQUILA. Sit-in dei lavoratori della Edimo spa davanti alla sede dell’azienda, all’Aquila. Dopo il fallimento della società del gruppo Edimo, dichiarato dal tribunale di Roma, le 120 maestranze hanno inscenato una manifestazione di protesta e incontrato i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali. «Il rischio reale», dichiara Gino Mattuccilli, responsabile territoriale Fim- Cisl, «è che saltino 430 posti di lavoro. La proprietà ha spiegato chiaramente, nella riunione odierna, che la Edimo spa detiene il 98 per cento delle quote azionarie dell’intero gruppo. Il fallimento della stessa porterà, per l’effetto domino, pesantissime ripercussioni su tutte le altre società del gruppo, con 430 lavoratori a rischio licenziamento. Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro immediato con la Regione per capire quali sono le possibilità di intervento».

L'Aquila, presidio dei lavoratori alla Edimo
Stamattina all'Aquila il presidio dei lavoratori della Edimo, l'azienda dell'omonimo gruppo andato in fallimento. Le 120 maestranze dopo il presidio hanno partecipato all'assemblea con i sindacalisti (video di Marianna Gianforte)

Una seconda riunione è stata fissata per venerdì 6 marzo, nella sede della Regione. «I lavoratori saranno nuovamente presenti per far sentire la loro voce», annuncia Mattuccilli, «siamo di fronte all’ennesimo disastro occupazionale, un fallimento non solo di un’azienda, ma dell’intera città».

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«La Edimo rappresenta una delle grandi realtà del territorio», sottolinea Pietro Di Natale, segretario regionale Filca- Cisl, «la chiusura a catena di aziende di tutte le dimensioni non può essere più affrontata come singola vertenza. Occorre che il territorio predisponga adeguati strumenti di controllo, verifica, tutela e intervento a sostegno della imprese locali e della manodopera pe evitare un’emorragia occupazionale che coinvolge migliaia di famiglie. La perdita di 120 posti di lavoro, che rischiano di salire in tempi brevissimi a 430, è un peso socio-economico che il comprensorio aquilano non può sostenere».