L'Aquila, tagliati i fondi ai progetti di Thales-Alenia. Visconti: "Giusto, sono inutili". La Fiom: "Attacco ai lavoratori"

Ghizzoni (Fiom) contro le esternazioni del noto climatologo dopo lo stop ai finanziamenti per il progetto Cosmo SkyMed: "Sparare a zero contro l’azienda è un danno per la ricerca e per i lavoratori"

L’AQUILA. «Sparare a zero contro la Thales Alenia Space non è un danno solo per l’azienda, ma per i lavoratori, per la ricerca, per lo sviluppo del nostro territorio, per il ruolo dell’Italia in ambito spaziale». Non è andata giù, ai 300 dipendenti della Thales, la riflessione del docente e climatologo Guido Visconti che, in un intervento sulle pagine del Centro, ha bollato il programma Cosmo SkyMed come «inutile per la comunità e controllato dai militari». Lo stop ai finanziamenti del progetto ha fatto scattare la cassa integrazione per 350 lavoratori in tutta Italia, di cui 80 all’Aquila. «Stupisce la polemica del professor Visconti», scrive Cinzia Ghizzoni, Rsu della Fiom, «e stupisce ancor più per il ruolo di prestigio che lo stesso ricopre nella climatologia internazionale. Scienza al cui sviluppo hanno contributo in modo rilevante, numerosi programmi spaziali prodotti nella Thales dell’Aquila (allora Alenia, e prima ancora Selenia). Lo studio delle dinamiche dell’atmosfera, le previsioni meteorologiche, le indagini sugli inquinanti atmosferici, la prevenzione e lo studio delle catastrofi ambientali, solo per citarne alcune, sono e saranno possibili grazie ai satelliti che orbitano intorno al nostro pianeta. E quindi dai programmi scientifici che ne sono alla base, hanno tratto vantaggio sia in termini di ricerca sia in termini economici enti come università e centri di ricerca nazionali. Non solo, la ricerca in ambito spaziale ha impatti positivi sulla vita quotidiana di tutti noi ed è alla base dello sviluppo e della crescita della nostra società». Secondo la Fiom, «la critica è sempre ben accetta e stimolante, ma se la critica è solo distruttiva va contrastata. Sparare a zero contro la Thales non è un danno solo per l’azienda, ma per i lavoratori, per la ricerca, per lo sviluppo del nostro territorio, per il ruolo dell’Italia in ambito spaziale. Forse al professore Visconti sfugge il fatto che la Fiom da tempo, se pur con difficoltà, sta chiedendo di ragionare su un nuovo sviluppo. In attesa che le intelligenze di questo mondo si rendano conto che l’attuale modello economico è errato, come sindacato dobbiamo fronteggiare l’attuale crisi, dando risposte concrete e immediate ai lavoratori. Le situazioni del mondo del lavoro e le condizioni materiali dei lavoratori sono molto più complesse di come appaiono all’esterno. La Fiom», conclude Ghizzoni, «invita Visconti a partecipare alle proprie iniziative per potersi rendere conto di cosa realmente accade nel nostro mondo».

Romana Scopano

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