L'Aquila, truffa coi fondi del terremotoIl pm vuole processare il vescovo D'Ercole

Chiusa l'inchiesta sulla tentata truffa aggravata ai danni dello Stato per i fondi dell'ex ministro Giovanardi destinati alle attività sociali. Il pm pronto a chiedere il processo per il vescovo ausiliare dell'Aquila. L'accusa: favorì gli indagati

L'AQUILA. Il pm è pronto a chiedere il processo per il vescovo ausiliare dell'Aquila monsignor Giovanni D'Ercole. La procura dell'Aquila ha chiuso l'inchiesta riguardante la tentata truffa aggravata ai danni dello Stato per i fondi destinati alle attività sociali. L'accusa per il vescovo ausiliare resta quella di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale mentre non figura, nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari in corso di notifica in queste ore, l'altro capo d'imputazione, relativo alle false informazioni al pubblico ministero. Il pm vuole il processo anche per gli altri indagati Fabrizio Traversi, Gianfranco Cavaliere, Silvano Cappelli e Nicola Ferrigni. Esce di scena, invece, l'ex assessore regionale e provinciale Mahmoud Srour detto Mimmo, per il quale si va verso la richiesta di archiviazione.

In particolare, a D'Ercole il pm titolare dell'inchiesta ha contestato l'aver divulgato all'indagato Traversi l'esistenza dell'inchiesta, peraltro coperta da segreto istruttorio nell'ambito della quale il presule era stato ascoltato quale persona informata dei fatti; Traversi, Cavaliere, Cappelli e Ferrigno sono accusati di falso "poiché Traversi e Cavaliere per avere un ingiusto profitto avrebbero tratto in errore tramite raggiri, la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche della famiglia ed il Commissario delegato per la ricostruzione al fine di ottenere inizialmente la somma di 12 milioni di euro, in seguito ridotto a cifre minori ma comunque  dell'ordine di milioni di euro relativi ai fondi per il sociale".

"In particolare", si evince nell'atto della chiusura delle indagini preliminari, "promuovevano la costituzione di una Fondazione denominata Abruzzo solidarietà e sviluppo Onlus e ulteriori altre associazioni e fondazioni, raggirando innumerevoli soggetti privati ed istituzionali mediante mendaci informazioni circa le finalità della Fondazione stessa. Con il concorso di Cappelli, sindaco di San Demetrio nei Vestini, quale 'capofila' di altri sindaci dell'area del cratere e  soggetto proponente il progetto denominato L'Aquila Città Territorio depositato in data 6 agosto 2010 presso la struttura commissariale e la Presidenza del Consiglio dei ministri e di Nicola Ferrigni, Presidente di Eurispes Abruzzo, non riuscendo nell'intento", scrive il pm, "per ragioni estranee alla loro volontà".

Cappelli, Traversi e Cavaliere rispondono anche del reato di falso ideologico, poiché "in concorso tra loro ed approfittando della qualifica del sindaco Cappelli, attestavano falsamente partenariati istituzionali e professionali nel progetto denominato L'Aquila Città Territori. Il pm titolare dell'inchiesta, Antonietta Picardi contesta sempre a Traversi e Cavaliere il reato di millantato credito, poiché "in concorso tra loro, millantando credito presso il ministero dell'Economia e Finanze, nella persona del ministro Giulio Tremonti e presso la Presidenza del consiglio dei ministri, Direzione affari generali nella persona del Sottosegretario Raffaele Fitto, nonché nei confronti del Sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, ed in particolare il Traversi affermando di essere stato incaricato di fare da tramite Letta e Tremonti nei confronti del Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, nonché di disporre di un "gruppo amicale con il quale sta seguendo" la Fondazione al fine di far pervenire sul territorio del cratere fondi per un importo dichiarato di 4 miliardi di euro. Ottenevano così da monsignor D'Ercole per conto della Curia aquilana e dall'assessore provinciale Srour per la Provincia dell'Aquila, l'utilità consistita nella adesione dei sopra citati enti alla Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo, società che doveva essere Onlus, ma che per Traversi e Cavaliere aveva fine di lucro".

Traversi e cavaliere sono accusati anche di estorsione nei riguardi dell'imprenditore aquilano Angelo Taffo, presidente di Confartigianato Abruzzo, che se non avesse versato del denaro al Traversi, avrebbe avuto dagli stessi indagati ripercussioni all'interno dello stesso Ente camerale, screditando l'imprenditore presso figure istituzionali. Infine a Traversi viene contestato il  peculato, di avere fatto utilizzare quale direttore del Sistema Qualità Montagna dell'Eim il proprio cellulare di servizio a Cavaliere.
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