L'Aquila, truffa coi fondi del terremotoSecretato l'interrogatorio di D'Ercole

L'avvocato del vescovo: «Presenteremo presto una memoria difensiva»

L'AQUILA. La procura della Repubblica ha di fatto blindato i verbali dell'interrogatorio tenuto due giorni fa dal vescovo Giovanni D'Ercole ascoltato in relazione all'indagine sulla Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, la famigerata tentata truffa da 12 milioni con i fondi Giovanardi. Il presule, comunque, è indagato per favoreggiamento e falso.

La procura, in effetti, prima di chiudere le indagini, sembra quanto mai intenzionata a non scoprire più di tanto le carte in questa vicenda delicatissima.

Del resto, anche in occasione dei precedenti interrrogatori tenuti dagli altri indagati a palazzo di giustizia, sono state pochissime le notizie filtrate sui contenuti delle audizioni davanti al pm. Va precisato che il monsignore è accusato di aver rilasciato false dichiarazioni durante un interrogatorio al quale fu sottoposto quale persona informata sui fatti e di favoreggiamento per avere informato Fabrizio Traversi poi arrestato con Gianfranco Cavaliere che si stava indagando sulla Fondazione.

D'Ercole sembra essersi ripreso dalla comprensibile tensione accumulata dopo il lungo interrogatorio tenuto davanti al pm e ai carabinieri del Noe. Infatti ieri mattina ha trascorso diverso tempo in curia precisando, ai tanti che lo hanno incontrato, di esser stato trattato in modo corretto ed educato dagli investigatori che pure lo hanno tenuto sotto torchio per circa tre ore.

Un interrogatorio nel quale, come ha confermato il suo difensore, l'avvocato Claudio Ferrazza già legale di fiducia del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presule ha fornito tutti i chiarimenti. Affermazioni che, secondo lo stesso Ferrazza, potrebbero indurre gli investigatori a fare marcia indietro sulle contestazioni mosse al vescovo.

L'inchiesta che coinvolge il presule, riguarda la tentata truffa messa in atto dalla fondazione «Abruzzo Solidarietà e Sviluppo» i cui principali sostenitori Traversi e Cavaliere, avrebbero cercato di appropriarsi di parte dei 12 milioni di euro provenienti dai fondi Giovanardi destinati ad attività sociali per il post-sisma.

Oltre a Traversi, Cavaliere (ora con il solo obbligo di dimora) e monsignor D'Ercole, sono indagati l'ex assessore provinciale Mimmo Srour, il sindaco di San Demetrio, Silvano Cappelli, e il presidente di Eurispes Abruzzo, Nicola Ferrigni.

Sulla vicenda si registra un intervento del coordinatore del Partito repubblicano italiano, Franco Marulli. «I recenti fatti che hanno implicato le gerarchie ecclesiastiche», dice Marulli, «in episodi estranei alla funzione che la Chiesa gli assegnava, fanno sorgere il sospetto che le stesse pratichino l'invasione di campo con una eccessiva laicizzazione delle proprie azioni quali il tentativo di gestire fondi pubblici destinati al sociale. Noi repubblicani aquilani rivendichiamo la laicità dello Stato invitando le gerarchie ecclesiatiche locali al rispetto delle regole e chiedendo che la Chiesa provveda alla cura di anime e si occupi solo di materie attinenti alla propria importante missione».

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