L’Avezzano capolista sfida la Vastese nel segno della storia

Domenica allo stadio dei Marsi in scena il derby abruzzese Torti: «Gara dura, avversario di livello». Celli: «Siamo pronti»

AVEZZANO. Promessa mantenuta, almeno fino ad oggi, ma la vera scadenza è ancora di là da venire. Il traguardo è stato fissato per il prossimo mese di maggio e l’Avezzano ha tutte le intenzioni di tener fede alla parola data.

In primis il presidente, quel Gianni Paris che pure tra i molteplici oneri delle sue attività di avvocato e di scrittore, riesce comunque a trovare anche il tempo da dedicare a questa creatura, che il massimo dirigente di via Ferrara forse ama più dei codici e dei libri. Una scommessa lanciata a se stesso tre anni fa: riportare l’Avezzano calcio almeno in serie D.

Un programma a lunga scadenza, che al momento pare felicemente avviato verso la conclusione. Dopo aver chiuso con lusinghieri risultati il torneo della sua prima presidenza, ecco il magnifico successo conseguito già a metà della primavera scorsa, con un organico sicuramente sovradimensionato per quella categoria, ma messo su a bella posta per avere in prospettiva i necessari riscontri.

Il trionfo dello scorso anno, concluso senza la macchia di una sconfitta, è arrivato con largo anticipo rispetto al previsto. Pochi innesti, ma mirati, costituiscono la riprova che la programmazione avviata già nel 2011 era quella giusta. La conferma dell’eterno Stefano De Angelis e di alcuni altri senatori, hanno conferito stabilità all’intero complesso. Le sorprese più piacevoli sono poi arrivate dai giovani, e in particolare dal diciassettenne Antonio Valerio, autore del gol vittoria a Cupello con una rovesciata degna del miglior Gigi Riva, dall’altro il ventenne Giuseppe Catalli, reduce dalla doppietta di domenica scorsa contro l’Alba Adriatica, e dal ventunenne Andrea Iommetti , elemento destinato ad ereditare le redini del centrocampo almeno per il prossimo decennio. Il perfetto mix fra vecchi e nuovi, quest’anno è stato completato da Bisegna, Lepre, Vitiello e Kras.

Sei vittorie e un solo pareggio la dicono lunga circa la forza dei marsicani e domenica prossima, lo stadio dei Marsi ospiterà un’altra nobile decaduta, quella Vastese che nel periodo a cavallo fra gli anni 60 e 70 regalò emozioni a non finire al termine di vere e proprie battaglie sportive. Ma il tecnico Tonino Torti predica prudenza: «È una gara difficile per tradizione e lo sarà ancora di più perché i nostri avversari sono reduci da una sconfitta interna che sicuramente li spingerà a cercare il riscatto. Escludo, però, un nostro rilassamento, se non altro perché abbiamo fatto tesoro del mezzo passo falso casalingo di quattro settimane fa contro l’Altinrocca».

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda le dichiarazioni del capitano Dario Celli: «Avversario da prendere con le molle, perché l’organico è di valore assoluto e a mio avviso la classifica è parecchio bugiarda. Per la Vastese potrebbe essere l’occasione per il rilancio, ma i nostri tifosi stiano tranquilli, perché non abbiamo nessuna intenzione di fare regali».

Il regalo, e sarebbe il settimo, se lo aspettano invece i ragazzi della curva Nord, che continuando di questo passo, a fine campionato potranno fregiarsi tranquillamente del titolo di “dodicesimo uomo”.

Plinio Olivotto

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