L’idea di un disabile fa nascere una coop con 10 posti di lavoro

Tre giovani offrono servizi a negozi, aziende e professionisti «Così si supera l’occupazione in nero di molte attività»

AVEZZANO. Dalla genialità di un disabile nasce una cooperativa sociale che dà oggi lavoro a dieci persone. Con l’operosità di due amici e un piccolo investimento iniziale, ottenuto grazie al progetto del microcredito, organizzato dal Comune di Avezzano, Emanuele Zuffranieri è oggi presidente della cooperativa sociale “3.0”, che ha sede in via Monte Velino. «Siamo partiti senza un quattrino e con difficoltà di accesso al credito. Anche per questo eravamo esclusi dal mondo del lavoro. Grazie al progetto del microcredito, ci siamo sbloccati e adesso diamo lavoro a dieci giovani». Sono queste le parole di Pierluigi Di Stefano, Zuffranieri e Pierfrancesco Mazzei, tre amici trentenni che hanno dato vita alla cooperativa sociale di Avezzano “3.0”. I tre giovani hanno presentato il loro progetto lavorativo, nell’ultimo giorno della fiera Magia del fare, in occasione del convegno “Microcredito: risultati e prospettive”.

Nell’incontro il Comune ha annunciato l’apertura del secondo bando. La neonata cooperativa si occupa di outsourcing dei sistemi informativi, in parole “povere” i tre giovani e il loro staff offrono servizi ad aziende, attività commerciali e professionisti, in vari settori. «La nostra amicizia che poi si è arricchita con la condivisione dell’esperienza lavorativa condivisa», commenta Pierluigi Di Stefano, «è nata per caso in una cena dell’Unitalsi, a cui mi invitò Pierfrancesco Mazzei, da anni volontario dell’associazione. Lì ho conosciuto Emanuele Zuffranieri, che mi ha raccontato delle sue difficoltà nel trovare lavoro. In quel periodo stavo realizzando un sito internet e gli ho spiegato di alcuni problemi che stavo incontrando. Ci siamo poi dati appuntamento nel mio ufficio e con soli tre click, Emanuele mi ha risolto annosi problemi. È un genio dell’informatica e con il tempo ha continuato a dimostrarlo». Nonostante la sua bravura, Emanuele non riusciva a trovare un impiego. Mi disse: “Mi servono solo gambe e braccia che mi accompagnano, al resto ci penso io”», va avanti Di Stefano, «e da lì ho capito che anche lui poteva essere un valore aggiunto per la società». Mazzei è uno studente, pratico del mondo dell’assistenza sociale e del volontariato, Di Stefano, invece, già da anni si occupa di programmazione informatica. Con la genialità di Zuffranieri, il resto è venuto da sé.

«La cooperativa è impegnata nell’inclusione e nell’integrazione sociale e favorisce l’inserimento lavorativo soprattutto dei disabili», affermano i tre giovani».

«I primi a cercarci», continuano, «sono state alcune agenzie di pompe funebri. I nostri collaboratori si occupano di portare i feretri nelle funzioni religiose. Lavori che magari prima facevano in nero e per cui oggi, invece, percepiscono una regolare busta paga». Di Stefano, Zuffranieri e Mazzei sono ora impegnati anche nella specializzazione della progettazione europea. «Grazie ai 4.500 euro del microcredito siamo riusciti a partire. Un amico ci ha offerto una sede in via Monte Velino e a oggi possiamo dire che riusciamo a offrire lavoro a giovani, che come noi, fino a qualche tempo fa non riuscivano in nessun modo a far vedere alla società quanto valessero».

Magda Tirabassi

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