L’Ingv: come una scossa di magnitudo 1.2

Monitoraggio dell’aria da parte dell’Arta. L’assessore regionale Mazzocca: normativa da rivedere

TAGLIACOZZO. Una relazione tecnico-ambientale dovrà essere redatta sull'esplosione delle sette casematte dell'azienda Paolelli di Tagliacozzo. Sul posto, subito dopo la tragedia, oltre alle forze dell'ordine e ai volontari di Protezione civile sono arrivati i tecnici dell'Arta (Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) per il monitoraggio dell'aria. I tecnici, già prima che accadesse la tragedia, erano a conoscenza delle polveri e degli altri tipi di materiale utilizzati dalla Paolelli. In base a quanto previsto dalla normativa Seveso e dalle altre leggi che regolano l'utilizzo di materiali pericolosi, deve essere fornito un elenco dettagliato di tutto ciò che viene manovrato all'interno del sito. L'Arta, nell'ispezione, non ha fatto altro che verificare lo stato delle cose e rintracciare elementi utili per la stesura di una relazione finale da consegnare poi al ministero dell'Ambiente. «Questo nefasto evento», ha commentato l'assessore regionale alla Protezione civile, Mario Mazzocca, «unitamente a quello di un anno fa a Città Sant’Angelo, induce certamente a una riflessione sull’applicazione della normativa vigente, anche se il governo regionale può fare poco da solo, ma certamente può, presa coscienza dello stato dell’arte, sottoporre agli organi superiori un dossier da utilizzare come strumento per rivedere protocolli e disposizioni per evitare in futuro il ripetersi di tragedie come questa». Nella vallata di San Donato, frazione di Tagliacozzo dove si trovavano le casematte della ditta Paolelli hanno effettuato un sopralluogo anche i tecnici dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). I sismografi della rete sismica nazionale, infatti, al momento dell'esplosione ha registrato nella stazione del Santuario di Pietraquaria, nei pressi di Avezzano, «un segnale sismico simile a un terremoto, o meglio a una serie di piccoli terremoti» di magnitudo 1,2. Oltre alla stazione di Pietraquaria, che si trova a 12 chilometri di distanza dalla fabbrica, altri cinque sismometri che si trovano entro 40 chilometri hanno registrato le scosse. In base a quanto emerso dagli approfondimenti degli esperti i sismologi hanno localizzato l'origine delle scosse entro uno-due chilometri dalla fabbrica e in un momento che coincide con la prima esplosione significativa, avvenuta alle 13:35:31.

Eleonora Berardinetti

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