L’Intecs sospende i licenziamenti per due settimane

La decisione è stata presa dopo un incontro in Regione Ora si punta a un accordo per evitare la mobilità

L’AQUILA. Sospesa, anche se solo per due settimane, la procedura di licenziamento dei 70 ricercatori della Intecs. Lo ha deciso l’azienda, dopo l’incontro che si è svolto ieri in Regione. Il prossimo tavolo è stato fissato al 16 dicembre: fino ad allora le bocce resteranno ferme, in attesa di vedere se ci sono i margini per firmare un accordo che scongiuri il licenziamento di massa, in vista di una possibile ricollocazione del personale. Nel frattempo i lavoratori, che durante l’incontro hanno inscenato un presidio davanti a Palazzo Silone, valuteranno tutte le strade da percorrere, compreso il ricorso alle vie legali. Alla riunione hanno partecipato il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, l’amministratore delegato della Intecs Marco Casucci, le Rsu e la Fiom. «Il confronto è servito, grazie alla mediazione della Regione», ha spiegato il segretario della Fiom Alfredo Fegatelli, «a congelare i licenziamenti fino al 16 dicembre. In queste due settimane si lavorerà a una possibile intesa per evitare l’attivazione della mobilità. Resta in piedi l’accordo firmato a suo tempo, che prevedeva la possibilità, per una parte dei ricercatori, di essere ricollocati all’interno di una nuova azienda disposta a insediarsi all’Aquila. Dal vicepresidente Lolli abbiamo avuto conferma che ci sono trattative in corso con una società interessata. Da qui, la decisione della Intecs di sospendere momentaneamente la procedura di licenziamento». Subito dopo la riunione è stata convocata un’assemblea, per riferire ai lavoratori le ultime novità: «Se dal tavolo del 16 dicembre non uscirà un accordo condiviso», ha sottolineato Fegatelli, «i ricercatori sono pronti ad alzare i toni della mobilitazione nei confronti dell’azienda e, se necessario, anche a rivolgersi a tutti gli organi competenti in materia». La vertenza degli addetti Intecs è precipitata nelle scorse settimane: un anno fa l’azienda ha annunciato una drastica riduzione della pianta organica, da attuare in 24 mesi, con il licenziamento di 70 dipendenti su 98. Di fatto, si tratterebbe della dismissione del sito aquilano, quello che è stato il laboratorio di ricerca e sviluppo Technolabs, centro di eccellenza a livello europeo. Nel corso del 2016 è stata intavolata una lunga trattativa, ma, secondo i sindacati, la Intecs avrebbe assunto una posizione rigida, «vanificando lo sforzo fatto per ottenere un accordo con la Regione, che prevede la rioccupazione dei ricercatori». Ora il dialogo è ripartito, anche se la situazione è complicata, come rimarcato anche dal sindaco Massimo Cialente, che nei giorni scorsi aveva raccolto l’appello dei lavoratori: «Situazione difficile, ma la risolveremo, spero. Però questo territorio deve imparare ad accogliere chi viene a investire, non a processarlo o respingerlo. La competitività oggi è accoglienza», il commento del sindaco dopo aver incontrato una delegazione di ricercatori a Palazzo Fibbioni. Per questa vertenza, l’ennesimo dramma occupazionale in città, si è mossa anche la rettrice dell’Università Paola Inverardi.

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