L’orsa è sparita, allarme nel Parco nazionale d'Abruzzo

Senza esito la maxi ispezione alla ricerca di Gemma. Due settimane fa è stato trovato il collare a Scanno. Si dubita sulla sua sopravvivenza

SCANNO. Maxi ispezione con cani antiveleno nei monti tra Scanno e Villalago da parte delle guardie del Parco nazionale d’Abruzzo e degli agenti del Corpo forestale in cerca dell’orsa Gemma, il noto plantigrado “confidente” scomparso dopo il ritrovamento del suo collare.

Due giorni di ricerche che non hanno dato esito positivo. L’apparecchio elettronico che permetteva al personale di sorveglianza di controllare gli spostamenti dell’animale è stato recuperato, sospeso sulla cima di un albero, due settimane fa. E da allora si sono perse completamente le tracce dell’orsa, che da anni aveva abbandonato la sua naturale diffidenza nei confronti degli uomini ed entrava nei centri abitati dei due paesi per trovare cibo (principalmente galline e frutta) senza tante difficoltà e a colpo sicuro. Non si esclude che l’animale si sia privato dello strumento in maniera del tutto autonoma, ma non viene esclusa nemmeno l’ipotesi dell’uccisione dell’orsa.

Per tale moti vo c’è molta preoccupazione. Nella zona sono state posizionate due foto-trappole in alcuni punti di passaggio utilizzati dagli animali per gli spostamenti all’interno dell’area protetta. Gemma è una femmina adulta di circa 13 anni e dal peso di quasi 100 chili. Nel 2012 è stata catturata e dotata di radiocollare per essere rieducata, senza successo, alla vita selvatica. «Durante le ricerche dell’animale abbiamo raccolto una serie di peli» commenta il presidente del Parco, Antonio Carrara «che stiamo facendo analizzare nella speranza che possano appartenere a Gemma. L’ipotesi che sia stata l’orsa a togliersi il collare è molto plausibile, ma c’è anche una seconda ipotesi, molto inquietante, desumibile dal ritrovamento del collare sull’albero».

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