parco nazionale d’abruzzo

«La ciaspolata non disturba l’orso»

Secca replica del Cai alla Wilderness: noi a difesa del plantigrado

PESCASSEROLI. «La ciaspolata non disturba l'orso in letargo». Il Cai Abruzzo risponde alle critiche avanzate dall'Associazione italiana per la Wilderness sulla ciaspolata "Racchette in Coppo dell'Orso" organizzata domenica scorsa e a cui hanno partecipato oltre 200 persone. Il segretario del sodalizio ambientalista, Franco Zunino, aveva espresso disappunto in quanto l'iniziativa «avrebbe arrecato danno all'orso in letargo».

«Mai in passato organizzazioni ambientaliste che possono vantare sicuramente una pari dignità con il Cai», affermano Eugenio Di Marzio, presidente del Cai Abruzzo e Stefano Pallotta presidente del Comitato scientifico del Cai Abruzzo, «si sono lamentate del fatto che la nostra associazione, una volta l’anno, porta un gran numero di escursionisti nelle zone del Parco nazionale d’Abruzzo, abitate dall’orso che in questo periodo è in letargo. Del resto», rimarcano, «tutta la zona del Parco, del preparco, della zona di protezione esterna ed anche oltre è abitata dall’orso che la sezione del Cai, di questa parte del Parco, ha messo addirittura, dal 1984, nel proprio logo, elevandolo a emblema della battaglia per la difesa di una delle zone più belle del nostro Paese». Di Marzio e Pallotta, quindi, contestano la presa di posizione dell'associazione ambientalista. «Oggi, invece, sono arrivate critiche pretestuose, fuori luogo e, la cosa ancor più grave», riprendono, «ammantate da una pretesa e malintesa scientificità sugli aspetti esistenziali della fauna del Parco. Avrebbe fatto bene, questa associazione, a far sentire la propria voce quando al presidente della sezione Cai di Coppo dell’Orso, lo scorso anno, furono squarciate le gomme della propria auto all’indomani di una netta e ferma presa di posizione contro la caccia nelle zone adiacenti al parco». I due esponenti del Cai aggiungono: «Così come avrebbe fatto bene ad apprezzare il documento approvato dal Cai Abruzzo, su proposta della sezione di Coppo dell’Orso, in difesa dell’orso bruno attaccato da bracconieri e speculatori senza scrupoli e non certo dagli escursionisti del Cai pronti a scendere in campo in sua difesa».

Chiara Buccini

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