L'AQUILA

La contesa sul Guerriero: è autentico o no?

L'iniziativa del regista Consorte finisce al TAR. Si trattava di un'operazione preliminare e a titolo gratuito per il Museo, al fine di comprendere la composizione chimica dei pigmenti.

L'AQUILA. La vicenda tra il Regista Alessio Consorte e la Dott.ssa Federica Zalabra, Direttore Regionale dei Musei D'Abruzzo, risale al 23 giugno 2022, quando in piena inchiesta giornalistica Consorte chiedeva di poter eseguire delle analisi con metodo XRF sui pigmenti e sulla pietra del Guerriero di Capestrano e sul torso femminile, la cosiddetta "dama". 

"Si trattava di un'operazione preliminare e a titolo gratuito per il Museo, al fine di comprendere la composizione chimica dei pigmenti. (Il metodo XRF è usato per misurare la composizione elementare di materiali grazie alla rapidità della misura e alla possibilità di mantenere integro il campione. Dall'esame della fluorescenza X caratteristica emessa dagli atomi si identificano con sicurezza gli elementi chimici, ndr).

Ed ancora in una lettera inviata in data 19 ottobre 2023 si faceva esplicita richiesta di eseguire delle analisi XRF al fine di accertare l'autenticità e veridicità dei manufatti gia avviata con il docufilm "Il Guerriero mi pare strano" pubblicato nella rassegna cinematografica "Il Flaiano in sala" tenutasi a Pescara in data 14 maggio 2023. Inoltre nella missiva si specificava che "l'inchiesta si prefigge attraverso uno studio approfondito degli elementi chimici, sulla provenienza della pietra nonché sulla stratigrafia di accertare l'epoca di realizzazione che alla luce dei risultati raggiunti sembrerebbe essere di epoca fascista".

Tuttavia, in una missiva del 24 ottobre 2023, a firma della Dott.ssa Federica Zalabra, la proposta fu negata in quanto "tali indagini sono state già effettuate a più riprese sul colore, sulla pietra, sulle stuccature della prima e seconda fase di restauro e sulle parti in cui l’alterazione della pietra risultava più consistente". Successivamente, tramite l'Avv. Loredana Di Mattia, Consorte formulò una nuova richiesta per poter visionare le suddette analisi XRF, che inequivocabilmente avrebbero attestato l'autenticità, poiché era questo l'intento specifico della richiesta: attestare l'autenticità delle statue di Capestrano.

Purtroppo, il 2 febbraio 2024, è arrivato un nuovo diniego, in quanto "... l’istanza non risulta sufficientemente motivata e delineata, se non attraverso un generico richiamo ad un interesse qualificato del dott. Consorte a dar seguito all’indagine trasposta nel proprio docufilm “Il Guerriero mi pare strato” ovvero alla necessità di acquisire elementi informativi utili ad aggiornare gli studi e le ricerche dal medesimo espletate...".  

In realtà, nell’istanza di richiesta di accesso ai documenti, l’interesse era stato specificamente indicato in relazione alla ricerca storico-scientifica sull'origine del Guerriero di Capestrano e della cosiddetta Dama, di conseguenza il Regista non comprende le ragioni di tale decisione. 

La missione dei musei è quella di divulgare, comunicare ed esporre a fini di studio le ricerche scientifiche effettuate, secondo principi di imparzialità, vieppiù in attuazione dell'Art. 9 della Costituzione italiana che "promuove la ricerca scientifica" (Decreto ministeriale DM del 23/12/2014). L'articolo 188 - 2 del "Codice dei beni culturali e del paesaggio", prevede che il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali, anche con il concorso delle università e di altri soggetti pubblici e privati, realizzino, promuovano e sostengano, anche congiuntamente, ricerche, studi ed altre attività conoscitive aventi ad oggetto il patrimonio culturale. Non ci resta che attendere la decisione del TAR". Conclude la nota.