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La mannaia incombe su settemila partite Iva

L’AQUILA. La questione del recupero degli sgravi, tornata di stretta attualità negli ultimi giorni, potrebbe non fermarsi soltanto alle 105 imprese che si trovano sopra la soglia del de minimis. Le...

L’AQUILA. La questione del recupero degli sgravi, tornata di stretta attualità negli ultimi giorni, potrebbe non fermarsi soltanto alle 105 imprese che si trovano sopra la soglia del de minimis.

Le associazioni di categoria ora tornano a lanciare l’allarme, in quanto anche tutte le partite Iva dell’area del cratere sismico potrebbero essere chiamate presto a restituire la parte di tributi e contributi non versati negli anni del post-sisma. Stiamo parlando di oltre 7mila liberi professionisti e piccoli imprenditori che insieme costituiscono l’ossatura del sistema economico dell’Aquilano.

Il recupero, più in particolare, avverrebbe attraverso la rete allestita all’interno dell’area sisma tra Agenzia delle Entrate, Equitalia, Inps e Inail, istituita attraverso un protocollo di interscambio volto ad approfondire l’esame delle procedure della riscossione e della normativa tributaria emergenziale adottata a seguito del terremoto, anche in relazione agli effetti della legge di Stabilità (articolo 33 della legge 183/2011) che ha previsto la ripresa dell’attività di riscossione nelle zone del cosiddetto cratere sismico.

«Una legge di fatto più volte aggirata tramite le procedure degli enti di riscossione», denuncia il tributarista Luigi Fabiani, «che continuano a notificare cartelle esattoriali che non tengono conto delle tasse che sono state sospese per prevenire la prescrizione di quei debiti».

«Talvolta, inoltre», conclude il professionista, «accade anche che si proceda al pignoramento di beni materiali per tributi non pagati, nonostante le indicazioni sulla sospensione». (fab.i.)

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