La morte ripresa dalle telecamere E l’autopsia slitterà a mercoledì 

I filmati degli impianti di videosorveglianza hanno fissato tutti i momenti, dall’aggressione alla caduta In città i parenti dell’uomo ucciso a calci e rapinato chiedono giustizia. Fiori e cuori in via Fortebraccio

L’AQUILA. «Ciao Teodoro. La tua famiglia». La pioggia impietosa del pomeriggio della Domenica delle Palme sembra volersi accanire pure sulla scritta con la penna nera che una mano pietosa ha ripassato più e più volte, lasciando un cuore, ugualmente tracciato dal segno nero, su un palo bianco. Allo stesso sostegno vengono legati un mazzo di rose rosse e uno di crisantemina bianca. A terra lumini a batteria.
«vogliamo giustizia»
Chiedono giustizia i familiari di Teodoro Ullasci, 52 anni, approdati in città dopo un lungo viaggio, in una sorta di Venerdì santo anticipato, per andarsi a riprendere il loro caro, che ha terminato la sua esistenza sull’asfalto di via Fortebraccio, dirimpetto al portone di Palazzo Alfieri, sede dell’istituto Santa Maria degli Angeli delle suore Micarelli. L’uomo, nato a Torino, era originario della Sardegna. C’è grande sgomento nell’isola per la morte dell’ex macellaio di Siurgus Donigala, vissuto a lungo a Cagliari. La vittima è fratello di Davide Ullasci, attuale comandante della Polizia municipale di Iglesias, nella provincia del Sud Sardegna. Teodoro aveva trovato casa in un Modulo abitativo provvisorio nella frazione aquilana di Tempera (località Sant’Angelo) e, prima ancora, ha abitato a Roio dove lo ricordano sempre in giro con la sua cagnolina nel corso delle sue passeggiate in piazza oppure al bar della frazione.
pugni e calci mortali
Venerdì sera l’aggressione mortale da parte di due giovani, di nazionalità straniera, ma residenti ormai da svariati anni in città, arrestati con la provvisoria contestazione di omicidio preterintenzionale e rapina pluriaggravata. Si tratta di Carlos Omar Morales, cubano di 24 anni residente a Cese di Preturo, e del romeno Alexandru Dumitru Balan, di 37 anni. La polizia, ritenuta possibile la loro fuga, fa scattare il fermo di indiziato di delitto. Che andrà convalidato dal giudice. Il pm titolare delle indagini, Guido Cocco, ricevuto il verbale del fermo dagli agenti, ha tempo 48 ore per chiedere la convalida al giudice per le indagini preliminari. Lo stesso gip provvede a informare il pubblico ministero e l’avvocato difensore dei fermati e a fissare l’udienza di convalida entro le 48 ore successive. Con ogni probabilità, dunque, la giornata decisiva potrebbe essere quella di domani.
slitta anche l’autopsia
Stamani potrebbe essere conferito anche l’incarico per eseguire l’autopsia all’anatomopatologo Giuseppe Calvisi, già sul posto nella serata di venerdì scorso per una prima ricognizione. La fissazione dell’esame è propedeutica alla nomina dei consulenti di parte. Dall’autopsia – così come dal riscontro con le testimonianze raccolte dagli investigatori sulla genesi della discussione e la sua prosecuzione fino all’epilogo fatale – potranno arrivare risposte importanti sulle cause della morte, destinate a orientare anche il procedimento nella giusta direzione.
la morte in diretta
Sono molto crude le immagini rilevate da più di un sistema di videosorveglianza funzionante in via Fortebraccio al momento dell’aggressione mortale. Infatti, oltre all’incontro tra i tre – sotto esame, in queste ore, anche i telefoni cellulari in uso ai due sospettati al fine di chiarire in maniera più approfondita quali fossero i rapporti eventualmente intercorrenti – nelle immagini sotto sequestro si vede uno dei due aggressori raccogliere un sasso da terra. La strada, del resto, è piena di cantieri post-sisma. Ma poi quel sasso non verrà usato. Nel fotogramma successivo spunta il secondo uomo, il quale colpisce la vittima prima con un «violento calcio al fianco sinistro», come annotano gli stessi investigatori, e poi con un «violentissimo pugno al volto che ne provocava la caduta lasciandolo immediatamente esanime». Fissato dalle telecamere anche il momento in cui i due sospettati, uno a destra e l’altro a sinistra, si avvicinano alla vittima che ormai non respira più e gli svuotano le tasche prima di scappare nel buio della sera. Saranno arrestati di lì a poco.
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