La mostra sacra per tutti apre i battenti con la folla

Successo per la presentazione della rassegna multisensoriale a San Giuliano Opere fruibili da non udenti e ipovedenti grazie ad applicazioni speciali

L’AQUILA. Queste mura antiche di sei secoli custodiscono un messaggio universale, cioè per tutti. E oggi, 600 anni dopo, proprio grazie ad applicazioni multimediali tra le più innovative, quel messaggio continua a essere accessibile a tutti, al primo posto i non udenti e gli ipovedenti. Universale, appunto. La storia del Francescanesimo abruzzese parte da San Giuliano, dall’antico romitorio scavato nella roccia le cui opere d’arte raccontano storie di santità. Il binomio antico-moderno sembra dunque aver colto nel segno, se è vero com’è vero che la giornata inaugurale della mostra di documenti, pergamene e oggetti liturgici di epoca compresa tra il XIII e il XIX secolo, patrimonio della Provincia dei Frati Minori d’Abruzzo, insieme a opere di Saturnino Gatti e Giulio Cesare Bedeschini, è stata salutata da una gran folla che ha assistito al taglio del nastro. L’arcivescovo Giuseppe Petrocchi e il ministro provinciale dei Frati minori d’Abruzzo padre Carlo Serri hanno presenziato alla cerimonia che ha introdotto i visitatori attraverso un’esposizione multisensoriale visitabile fino al 24 ottobre (ingresso gratuito; lunedì chiuso; visite guidate su prenotazione, orari 10-13 e 16-20 fino al 31 agosto; 10-13 e 16-19 dal primo settembre).

Incastonato nel suggestivo scenario ambientale dell’omonima pineta, il convento di San Giuliano, primo dell'Osservanza francescana in Abruzzo, ha aperto le sue porte a un’esposizione concepita anche per persone con disabilità sensoriali, in chiave di «accessibilità universale».

“I Sensi dell’Arte e della Fede-600 anni del Convento di San Giuliano all’Aquila” annovera, tra i dipinti, il Beato Vincenzo dell’Aquila di Saturnino Gatti (XVI secolo), tele di Giulio Cesare Bedeschini (XVII secolo) con scene della vita di San Bernardino, che un tempo ornavano il monumento funebre nell’omonima basilica aquilana, nonché il Beato Ambrogio da Pizzoli attribuito al Maestro di San Giovanni da Capestrano (fine XV secolo). Traduzioni tattili delle tele, riproduzioni tridimensionali di alcune opere, spiegazioni in Braille e video con traduzioni in Lingua dei segni italiana (Lis) si affiancano a elementi multimediali e postazioni olfattive.

Promotori dell’iniziativa AquilArtes e la Provincia dei Frati Minori d’Abruzzo “San Bernardino da Siena”, con il patrocinio del Comune e la collaborazione delle sedi provinciali aquilane di Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) ed Ente nazionale sordi (Ens), e con Natourarte, guide turistiche d’Abruzzo. La testimonianza più antica nella sezione documentaria è la lettera di Papa Alessandro IV ai Frati Minori dell’Aquila del 1256. (e.n.)

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