patrimonio immateriale dell’umanità

La Perdonanza ritenta la via dell’Unesco

L’AQUILA. Dopo la pizza napoletana, il tartufo. La Perdonanza celestiniana ritenta la fortuna nella scalata al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, ma la strada per...

L’AQUILA. Dopo la pizza napoletana, il tartufo.

La Perdonanza celestiniana ritenta la fortuna nella scalata al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco, ma la strada per vedersi riconosciuta l’assegnazione è ancora lunga.

E vede competere ancora una volta l’evento aquilano di fine agosto con un’eccellenza gastronomica del territorio, con particolare riferimento all’area geografica colpita dai più recenti terremoti e in particolare alla zona di Norcia.

Per ora, il Giubileo aquilano voluto da Celestino V è stato inserito – insieme alla tecnica dei muretti a secco, simbolo della viticoltura eroica dalle Cinque Terre al Salento e terrazze naturali per i limoni di Amalfi – all’interno dell’elenco stilato dalla Commissione italiana per l’Unesco, che porta a Parigi i dossier che esaltano i territori del Centro Italia.

Mentre la valutazione sulla pizza napoletana sarà nota entro la fine dell’anno (prima fase a ottobre, valutazione definitiva a Seul, in Corea del Sud, dal 4 all’8 dicembre 2017) per quanto riguarda la Perdonanza celestiniana, invece, la valutazione della documentazione prenderà il via a Parigi quest’anno per concludersi nel 2018.

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