La piastrina del caporale ritrovata sul web 

Rintracciata sul web e riconsegnata ai familiari dell’alpino mai più tornato dal fronte russo

CASTELVECCHIO SUBEQUO. Della sua giovane vita è rimasta soltanto la piastrina identificativa ritrovata dopo 74 anni. Poche lettere impresse nel piccolo rettangolo in ferro su cui si legge Amelio Pizzocchia, di Giuseppe e Maria Virgilio, classe 1921, Castelvecchio Subequo.
La targhetta è appartenuta al 21enne caporale maggiore Amelio Pizzocchia, del Battaglione L’Aquila, XI reggimento Alpini divisione Julia, e rappresenta l’ennesima testimonianza della drammatica sorte toccata a migliaia di giovani soldati sul fronte russo durante la Seconda Guerra Mondiale.
In particolare, Amelio Pizzocchia era stato dato per disperso nel gennaio del 1943.
Oggi, a distanza di 74 anni, la sua piastrina è stata ritrovata da alcuni russi che l’hanno messa addirittura in vendita su un noto sito di aste on line.
La presenza di quel prezioso cimelio sul web non è sfuggita all’italoargentino Gaston Billerbini. L’uomo, appassionato di storia, vive in Pennsylvania (Usa) e ha subito contattato i russi per acquistare la targhetta insieme ad altri cimeli della Seconda Guerra Mondiale.
Il suo è stato un gesto nato per dare dignità a quel cimelio e soprattutto farlo recapitare ai parenti del giovane alpino morto. Così si è dato da fare utilizzando la rete internet e i social network.
«Mi ha contattato a causa dello stesso cognome», racconta Giovanni Pizzocchia, di Castelvecchio Subequo, che si è prodigato per far arrivare la piastrina alle nipoti di Amelio Pizzocchia.
«Per me è stata un’ emozione unica. Ricordo che mio padre Tullio, reduce dai fronti greco-albanese e russo, commilitone e cugino del compianto Amelio, mi aveva raccontato spesso della sciagura toccata al giovane alpino e al dolore della madre e del padre che non avevano più potuto riabbracciarlo. La piastrina appartenuta alla breve vita di un figlio della Valle Subequana, morto in un’allucinante guerra, suscita ancora molta emozione».
Anche per questo, e per onorare la memoria di Amelio Pizzocchia, a breve a Castelvecchio Subequo sarà organizzata una cerimonia per ricordare una triste pagina di storia.
«Non è escluso», conclude Pizzocchia, «che si possa arrivare anche alla realizzazione di una sezione museale, nell’ambito della Comunità montana Sirentina-Ecomuseo d’Abruzzo, raccogliendo, con l’aiuto della cittadinanza, i vari cimeli e fotografie, dedicati ai conflitti mondiali del secolo scorso, fino alla Liberazione». (f.c.)
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