La processione sfila tra le transenne antiterrorismo 

Petrocchi: «Il Vangelo ci incoraggia ad andare avanti» Il Cristo morto scortato dai dipendenti della prefettura

L’AQUILA. Le transenne in cemento, poste come misure antiterrorismo, costringono a fare a piedi qualche metro in più rispetto alle scorse edizioni. Per raggiungere San Bernardino, punto di partenza e arrivo della processione del Venerdì santo, passi attraverso strade che a nove anni dal sisma ne recano intatto l’odore delle ferite. Una volta in basilica, è l’incenso a riempire l’aria, quasi a fare da contraltare al chiacchiericcio di preparazione attorno ai simulacri che poco assomiglia a quello che ci si aspetta debba accompagnare un corteo solenne. Forse, però, anche questo chiacchiericcio è un modo per ritrovarsi, intorno a un rito di morte e rinascita. E il Miserere scandito dal coro, coordinato dal maestro Vincenzo Vivio e diretto dal maestro Carlo Mantini, ha un suono più soave se rischiarato dalla luna piena, a fare capolino tra la pioggia leggera. «Le scene della Passione di Gesù appaiono come schermi che ripropongono le tragedie individuali e universali, tra soprusi, oppressioni, guerre», spiega l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, affiancato in processione dal nunzio apostolico, Orlando Antonini. «Così come i segni del sisma», prosegue il presule. «Noi aquilani siamo ri-terremotati, abbiamo un terremoto dentro, con faglie attive che percorrono i tratti dell’anima. Ma questi tratti fanno parte anche della storia di Cristo. Proprio il Vangelo ci incoraggia a guardare avanti e affrontare con coraggio la fatica della risalita e della rinascita». Dalla basilica il corteo, contraddistinto dall’arte di Remo Brindisi e Lucio Fontana, raggiunge piazza San Marco per poi tornare a san Bernardino attraverso il corso. La scorta d’onore del Cristo è stata affidata al personale della prefettura. Particolarmente significativo il passaggio del simulacro in omaggio alle vittime del sisma, accompagnato dai familiari delle vittime. In testa Vincenzo e Federico Vittorini. Insieme a loro una delegazione di studenti provenienti da Lissone e Giussano (Monza). Hanno sfilato anche il sindaco Pierluigi Biondi, e altri politici. Malore, infine, per una donna soccorsa dal 118 e portata in ospedale.
I riti pasquali proseguono oggi con le solenni veglie. Alle 22 a Sant’Elia celebrerà l’arcivescovo Petrocchi, che domani alle 11 presiederà la liturgia a Pizzoli. Sempre stasera, alle 21,30, veglia nella basilica di San Giuseppe Artigiano. Domani le messe solenni saranno come da orario festivo alle 9,30 nella Cappella delle Consolazioni in piazza Duomo e poi alle 10,30; 12; 17,30 e 20 a San Giuseppe.
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