La protesta: «Superstrada da completare»

Riapre a senso unico il tratto franato tra Cagnano e Montereale, appello all’Anas per i lavori fermi

MONTEREALE. Riapre la strada statale 260 – interrotta due giorni fa a causa di una frana nel tratto compreso tra l’abitato di San Pelino di Cagnano Amiterno e il territorio comunale di Marana di Montereale – ma la popolazione dell’Alto Aterno, ormai stremata dallo stress tra scosse e maltempo, torna a chiedere all’Anas di avviare finalmente i lavori per il completamento della superstrada per Amatrice.

Un intervento, quello sulla viabilità, già chiesto a gran voce ai tempi del terremoto del 24 agosto 2016 ad Amatrice quando uno dei problemi principali fu soprattutto la viabilità per permettere ai soccorsi di raggiungere la zona interessata dalla tragedia. L’annosa questione della superstrada torna di stretta attualità dopo gli ultimi eventi dell’inizio dell’anno.

Un semaforo disciplina ora il transito nel tratto interessato dal movimento franoso. Si tratta dello stesso punto dove, di recente, erano stati portati a termine alcuni lavori come la sistemazione delle nuove corde di acciaio, della rete e della palizzata. Questo, secondo aluni, avrebbe impedito un cedimento ancora più significativo di quello che si è avuto, a causa della combinazione di più eventi tra cui la forte nevicata dei giorni scorsi.

La riapertura della strada, seppur a senso unico alternato, non basta a rassicurare la popolazione. Il sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi ha chiesto un incontro urgente all’ingegnere Antonio Marasco, capo compartimento dell’Anas, per tornare a sollecitare «l’avvio dei lavori ricompresi nell’ambito del terzo lotto, che è pronto con le coperture finanziarie, mentre il quarto lotto, a quanto se ne sa, è sospeso tra i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Sono trent’anni che si parla di questa superstrada e ora che ci sono soldi e progetto i lavori devono andare avanti a tutti i costi».

La popolazione è pronta a scendere in piazza per sostenere la battaglia degli amministratori. «Ora basta: noi cittadini dell’Alta Valle Aterno non siamo di serie B», attacca Marcella Polidori, già consigliere comunale e protagonista di numerose battaglie per il comprensorio. «Il terremoto non dà tregua, le nostre zone si stanno spopolando, i disagi sono enormi e una strada progettata e finanziata è ferma al palo. Siamo pronti a proteste anche clamorose per smuovere questo assurdo immobilismo».(e.n.)

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