La Regione: rimborseremo i danni degli orsi

L’assessore Pepe interviene dopo le proteste, copertura finanziaria alla legge entro fine anno

ANVERSA DEGLI ABRUZZI. La Regione interverrà sulle misure di prevenzione e risarcimento danni causati dall’orso nelle aree fuori dal Parco. Lo afferma Dino Pepe, assessore regionale alle Politiche agricole e di Sviluppo rurale, che smorza le proteste dell’associazione “Salviamo l’orso”. «Entro la fine dell’anno daremo copertura finanziaria alla legge che prevede gli interventi a favore della conservazione dell’orso bruno marsicano», commenta Pepe, «attribuendo alla legge risorse finanziarie specifiche per il rimborso e la prevenzione dei danni causati dalla specie all’esterno dei parchi, esclusivamente per gli agricoltori o allevatori non professionali che, nelle zone montane, pur mantenendo attività residuali di coltivazione e allevamento di alto valore culturale e ambientale sono esclusi a oggi dai risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica». L’associazione “Salviamo l’orso”, in occasione della presentazione della “Festa del letargo” svoltasi ad Anversa degli Abruzzi, ha accusato la giunta regionale di non prendersi cura dell’animale simbolo dell’Abruzzo e tantomeno delle popolazioni di montagna che non vengono rimborsate per i danni causati dall’orso. A distanza ormai di quasi 6 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento legislativo, l’associazione ha denunciato «l’assenza di tutti gli atti propedeutici alla sua applicazione concreta» e soprattutto «l’assenza dei fondi». Il problema della convivenza tra orso e uomo è tornato alla ribalta anche quest’anno. Più orsi confidenti hanno frequentato per settimane le periferie, causando danni notevoli a pollai e colture pregiate, ma anche situazioni di preoccupazione tra i cittadini. «La legge istituisce il fondo regionale per la conservazione dell’orso bruno che per l’annualità 2016 prevede una somma di 30mila euro», aggiunge l’assessore. «Gli uffici del dipartimento Ambiente presto definiranno modalità, procedure e criteri necessari alla concessione dei contributi». Tra le specie faunistiche maggiormente rappresentative della regione, l’orso ha la priorità. L’area attualmente comprende il Parco nazionale d’Abruzzo, il Parco Majella Morrone e le zone contigue alle due aree protette che registrano, sempre più spesso, la presenza di plantigradi erranti, come emerge dai sempre più frequenti avvistamenti e dalle ripetute scorribande nei pollai e nelle aziende agricole. Le norme proposte dalla Regione attribuiscono invece risorse finanziarie specifiche per il rimborso e la prevenzione dei danni causati dalla specie all’esterno dei parchi.

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