La Regione stoppa il Gasdotto, comitati soddisfatti Ma la Snam replica: "Installazioni sicure"

Comitati soddisfatti dello stop in Regione. La Snam: installazioni sicure

SULMONA. C’è soddisfazione tra i comitati cittadini, dopo il parere favorevole della seconda commissione consiliare sulla proposta di legge regionale volta a fermare il processo autorizzativo del metanodotto. Reazioni positive arrivano anche dal Comitato dei medici peligni per l’ambiente. Intanto, la Snam prende atto di questa posizione in seno all’Emiciclo, pur ribadendo l’utilità dell’opera alla luce della crisi energetica internazionale e la non pericolosità per la salute.

C’è ottimismo tra i medici della Valle dopo il voto unanime in commissione. «Abbiamo ottenuto un risultato importante a tutela della salute dei cittadini», spiega Maurizio Proietti, portavoce dei medici e ricercatore dell’Isde, «ringraziamo tutte le forze politiche che non hanno potuto non dare seguito alle nostre motivazioni di tutela della salute, che sono meramente tecnico-scientifiche. Abbiamo seguito l’intera vicenda come Isde e come medici ci siamo appellati all’articolo 5 del nostro codice deontologico, che impone la tutela della salute dei cittadini. Proprio nei giorni scorsi», sottolinea, «il Corriere medico, la nostra rivista nazionale, ha pubblicato un articolo sui rischi connessi a impianti impattanti, con aumento delle patologie cardiovascolari».

Rassicurazioni in tal senso, arrivano però dalla Snam. «Snam Rete Gas», si legge in una nota, «è certa della sostenibilità dell’opera sotto tutti gli aspetti sollevati e confida di fornire alle comunità interessate le più ampie garanzie». L’azienda ricorda «il rafforzamento delle infrastrutture energetiche per il Paese rappresenta un’esigenza che la stessa instabilità internazionale delle ultime settimane, ha confermato quanto mai attuale».

Positiva, comunque, la reazione dei comitati cittadini per l’ambiente che auspicano l’approvazione del provvedimento nel prossimo consiglio regionale. «Questo primo importante risultato», spiegano i portavoce Mario Pizzola e Giovanna Margadonna, «premia l’abnegazione e la tenacia profusa da tantissimi cittadini in una battaglia sicuramente difficile, ma non impossibile da vincere. L’auspicio è che la Snam, anziché intestardirsi in scelte che non sono condivise da nessuno, faccia prevalere il buonsenso e si apra finalmente al confronto con le istituzioni e la società civile per individuare, sul metanodotto e la centrale di compressione, soluzioni alternative che comportino il minor impatto possibile. L’unanimità dei consensi che la proposta ha fatto registrare in commissione», aggiungono, «ci fa ben sperare che anche il voto in aula sia favorevole. Del resto, le nuove norme, non fanno che integrare una legge, quella contro la cosiddetta “petrolizzazione” dell’Abruzzo, che ha già visto l’approvazione da parte del governo nazionale».

C’è soddisfazione anche dal Partito Democratico. «Grazie al gioco di squadra con i rappresentanti regionali del nostro partito abbiamo ottenuto un buon risultato», interviene Mimmo Di Benedetto, segretario locale del Pd. L’iter autorizzativo della Snam risale al 2004, quando dopo l’ottenimento di un primo requisito di pubblica utilità (poi decaduto per decorrenza dei termini), il procedimento è andato fino all’avvio della fase istruttoria del 5 agosto 2010 e al via libera, seppur con alcune riserve, del 7 ottobre della Commissione nazionale di valutazione impatto ambientale.

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