La storica libreria di corso Ovidio chiude dopo 20 anni

Continua la crisi nera del commercio: a casa i tre dipendenti Mariotti (Ascom fidi): è colpa del caro affitti in centro storico

SULMONA. Chiude dopo 20 anni la libreria di corso Ovidio (ex Nuova editrice) di fronte a piazza XX Settembre. Lo storico negozio di libri abbassa la saracinesca sotto lo sguardo perplesso della statua di Ovidio e manda a casa i tre dipendenti. Qualche giorno fa l’ultima apertura al pubblico e poi la chiusura annunciata da tempo e ora diventata realtà, dietro l’ennesima serranda abbassata su corso Ovidio. All’interno continuano le operazioni di inventario della merce, prima di smantellare definitivamente tutto, ma il negozio resta chiuso. L’ennesima chiusura che si porta via le speranze e le passioni dei tre dipendenti, quasi tutti giovani, sempre pronti a dare un consiglio sul libro giusto da acquistare o sull’ultima uscita da approfondire. Chiusura che rilancia lo stato di crisi del commercio cittadino, come si legge dal rapporto annuale dell’ufficio comunale Attività produttive. Sono, infatti, 24 le chiusure – con dati destinati a raddoppiare entro la fine dei saldi – con appena 56 richieste inviate di nuove aperture, ben 21 in meno di quelle arrivate l’anno scorso, quando le chiusure erano state ben 43. Nel 2011 erano state 70 le richieste di nuove aperture, quasi il doppio di quelle dell’anno scorso (36). Un calo vertiginoso che segna un nuovo livello della recessione commerciale in città, dove il commercio negli ultimi anni aveva rappresentato l’ultimo baluardo dell’occupazione per chi aveva perso il lavoro e faticava ad andare avanti fra cassa integrazione e mobilità. Ulteriore causa o effetto della recessione commerciale in città, è difficile stabilirlo, è il caro affitti, già denunciato nei mesi scorsi da Claudio Mariotti, presidente di Ascom fidi e servizi. Oscillano, infatti, dai 30 ai 50 euro a metro quadro i canoni di affitto dei negozi e delle botteghe cittadine, che arrivano a costare fino a 4mila euro in centro storico, anche per metrature modeste. In città, gli affitti per attività commerciali e artigianali oscillano in media tra i mille e 3mila 500 euro. A dispetto del normale andamento dei prezzi, quindi, la crisi e la moria di negozi e di attività, invece di abbassare i costi e calmierare le richieste, ottengono in città l’effetto opposto. Coi proprietari dei locali che provano a sfuggire alla crisi alzando i prezzi dei canoni di locazione. Dopo una petizione sottoscritta da oltre 150 tra artigiani, commercianti e professionisti nel solo centro storico, Mariotti ha chiesto un capitolo nei Fas su contributi straordinari per le imprese in difficoltà e esposte con le banche.

Federica Pantano

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