Lacrime e onori per il maresciallo Pace

Intitolata la “Sala rapporto” della caserma dei carabinieri all’investigatore ucciso dal sisma di Amatrice

L’AQUILA. In una cornice di grande commozione si è svolta la commemorazione del maresciallo dei carabinieri Giampaolo Pace e l’intitolazione a suo nome della Sala rapporto del Comando provinciale. Il militare, effettivo al Nucleo investigativo, è una delle vittime del terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso. Una perdita che ha scosso gli animi non solo dei commilitoni, ma anche di una gran parte della società aquilana che conosceva e apprezzava in Pace le qualità umane e professionali che lo hanno reso un punto di riferimento anche per l’autorità giudiziaria. Molteplici le attestazioni di vicinanza, che si sono susseguite dalla data della scomparsa, ultima delle quali, solo in ordine di tempo, la dichiarazione di stima divulgata dalla Procura della Repubblica, in occasione dell’esecuzione, da parte dei carabinieri del capoluogo, delle ordinanze emesse dal gip per l’operazione “Caronte”, che è stata l’ultima indagine a essere curata dal militare.

Proprio questo spirito di grande vicinanza ha indotto il comandante provinciale Antonio Servedio a inserire la commemorazione nel più ampio contesto delle manifestazioni previste nel ricordo del sisma che colpì L’Aquila nel 2009. La cerimonia, alla quale hanno preso parte i massimi vertici regionali dell’Arma dei carabinieri e tutte le autorità civili, militari e religiose nonché i familiari del maresciallo Pace, è stata preceduta da un’esibizione musicale proposta, in memoria del sottufficiale, dall’orchestra della scuola “Dante Alighieri”.

Dopo la cerimonia di alzabandiera, che ha segnato l’inizio della commemorazione, i diversi aspetti legati alla vita e alla professione del militare sono stati delineati dagli interventi del comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise Michele Sirimarco, che ne ha rimarcato le doti, del sindaco Massimo Cialente, che ha ricordato come la tragedia del terremoto accomuni realtà diverse e come sia importante creare un sistema di sicurezza paese per le generazioni future, e del prefetto Giuseppe Linardi. Il momento più toccante è stato costituito dalla lettura e presentazione di alcuni elaborati realizzati dagli studenti dalle classi quarte e quinte dell’istituto comprensivo “Gianni Rodari” che hanno realizzato testi e disegni illustrativi della vita del maresciallo scomparso che era originario di Sassa.

A seguire, l’inaugurazione della Sala rapporto preceduta dal suono del Silenzio, con lo scoprimento, da parte del maresciallo maggiore aiutante (in congedo) dei carabinieri Dario Pace, padre di Giampaolo, della targa di intitolazione benedetta dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi.

Dopo la proiezione di un breve filmato che ha ripercorso la vita del maresciallo si è svolta la consegna nelle mani del padre Dario, da parte del magistrato David Mancini, di una pergamena, contenente il testo di pubblica stima divulgato dalla Procura della Repubblica. Un ultimo momento di forte partecipazione collettiva c’è stato quando Dario Pace, tra le lacrime, ha ringraziato tutti i presenti, le autorità, i colleghi e gli amici del figlio.

Alla cerimonia era presente anche il figlio di Giampaolo Pace, il piccolo Luca, di soli 8 anni.

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