Le mense scolastiche tornano affollate

Dopo lo sciopero del pasto e il dietrofront del Comune sui rincari, l’opposizione attacca Ranalli

SULMONA. Mense scolastiche piene di bambini e genitori contenti di aver vinto la battaglia con il Comune. Dopo il giorno di protesta in cui l’azienda fornitrice ha dovuto riportare indietro l’80% dei pasti, tutto sembra tornato alla normalità e andrà avanti così fino al termine dell’anno scolastico. Ieri gli 800 pasti che vengono somministrati giornalmente nelle scuole cittadine sono stati consumati regolarmente al costo di 2,45 per tutti, ricchi e poveri. Con i musi lunghi solo quei bambini che per un giorno hanno potuto gustare il loro pranzo preferito: pizzetta e Coca cola che i genitori gli avevano comprato per portare avanti la battaglia finalizzata al risparmio e al contenimento della spesa familiare. Ad uscire sconfitto da questa battaglia di equità sociale è stato solo il sindaco Peppino Ranalli il quale – dopo aver annunciato di voler portare avanti la scelta fatta insieme alla giunta, di ripartire i servizi comunali a seconda del reddito percepito da ogni famiglia, così come prevede la legge – è tornato sui suoi passi, dando ragione a chi lo aveva criticato duramente (tra questi i consiglieri d’opposizione), per una decisione presa a stagione scolastica in corso.

Decisione che si sarebbe prestata a un prevedibile ricorso, da parte dei genitori, al Tribunale amministrativo regionale, con probabilità molto alte di portare a casa il risultato. Una vicenda che dà ragione ai consiglieri di opposizione, Luigi La Civita in testa, che fin dall’inizio avevano intuito il possibile scivolone dell’assessore ai servizi sociali, Nicola D’Alessandro (Sel) e del sindaco Ranalli.

«È inspiegabile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che continua a rimanere sorda ai richiami delle tantissime famiglie sulmonesi rimaste sorprese da un provvedimento programmato male e mal gestito», aveva sottolineato La Civita.

«Seppur con colpevole ritardo ora l’amministrazione Ranalli ha riconosciuto gli errori commessi sospendendo il rincaro dei buoni pasto. L’ennesima conferma di un’amministrazione che naviga a vista senza alcuna programmazione, che con decisioni avventate e umorali sta provocando pesantissimi danni all’economia cittadina e alla ripresa dello sviluppo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA