Trasacco, ambulanza del 118

TRASACCO

Lite per pagamenti di lavoro, accuse e denunce

Due fratelli marocchini medicati in ospedale: trentenne marsicano segnalatoper lesioni. L'avvocato Verdecchia: ecco come sono andati i fatti

TRASACCO. Lite tra operai per il pagamento di una prestazione lavorativa, scambi di accuse e denunce. E' accaduto ieri sera, a Trasacco (L'Aquila), dopo l'ora di cena. Un 30enne del posto aveva raggiunto in auto la casa di un cittadino marocchino di 38 anni, perché gli venisse pagata qualche giornata di lavoro. Forse per un mancato accordo sulla somma, tra i due, è nata una lite. Secondo una prima ricostruzione del fatto, l'auto del 30enne è stata accerchiata da un gruppo di marocchini intervenuti in aiuto del connazionale.

E' a quel punto che l'italiano, fuggendo, avrebbe messo sotto con l'auto due fratelli. Sul posto è stato richiesto l'intervento del 118, medicati in Pronto soccorso se la caveranno con qualche giorno di prognosi per ferite lievi.

Sul luogo dell'investimento sono arrivati anche i carabinieri di Trasacco che, dopo aver ascoltato le testimonianze dei presenti e ricostruito la dinamica dei fatti, hanno denunciato il ragazzo italiano per lesioni.

A difesa del 30enne accusato di aver investito i due marocchini interviene l'avvocato Roberto Verdecchia. "In realtà", scrive il legale "i fatti si sono verificati diversamente. Il giovane di Trasacco stava dialogando con il cittadino magrebino in merito a una richiesta di pagamento di più fatture in virtù di lavori da lui regolarmente svolti nell’ambito del settore dell’edilizia. Tuttavia", prosegue Verdecchia, "una volta richiesto il pagamento di un’ulteriore fattura, sempre per lavori regolarmente svolti, il cittadino extracomunitario si rifiutava di pagare il relativo saldo e cominciava a inveire contro il titolare dell’impresa utilizzando anche il lancio di pietre contro la sua autovettura unitamente ad altro suo connazionale. Il cittadino marsicano, vista la mala parata si vedeva costretto ad allontanarsi a bordo della sua autovettura, inserendo la retromarcia senza urtare nessuno dei due aggressori, i quali si sono fatti portare al Pronto soccorso con lievissime lesioni del tutto incompatibili con la loro versione dei fatti, stante anche il fatto che sull’autovettura – sottoposta a sequestro – non vi sono segni di alcun investimento. Quindi lite verbale sì, tesa a non pagare il dovuto giammai contestato, ma nessun investimento, nessuna fuga, visto che A.T. di anni 30, una volta ripartito con la sua auto è stato lui a cercare i carabinieri".

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