Lo sfogo dell’attore Cirilli: «Nessuno mi ha pagato» 

Gli strali del comico sui promotori del Premio Ovidio: mai più esibizioni in città Secca la replica degli organizzatori: regolarmente assegnati i compensi pattuiti

SULMONA. «Non mi esibirò più a Sulmona perché proprio dalla mia città ho ricevuto una delle più grandi delusioni a livello professionale, non essendo stato pagato insieme agli altri artisti che con me si sono esibiti l’anno scorso nell’ambito del Premio Ovidio». Uno sfogo in piena regola quello dell’attore comico sulmonese Gabriele Cirilli che imputa il mancato svolgimento della terza edizione del premio Ovidio “d’Amorosi sensi”, al fatto di non aver ricevuto il compenso pattuito per lo spettacolo dello scorso anno che vide 5mila spettatori in piazza Garibaldi. L’attore chiama in causa il Comune, la Fondazione Carispaq e l’associazione culturale Metamorphosis che, a suo dire, non avrebbero mantenuto le promesse. Affermazioni che però vengono smentite sia dal sindaco Annamaria Casini, che dalla Fondazione Carispaq, ma soprattutto dall’associazione che ha organizzato l’evento “Insieme semplicemente”, emanazione della parrocchia nel cui oratorio Cirilli è cresciuto.
LA TESI DELL’ATTORE «Era stabilito un compenso al di sotto del mio normale cachet professionale», precisa Cirilli, «decisamente inadeguato a coprire quattro mesi di lavoro oltre ai viaggi con accompagnatori fatti a mie spese tra Monza a Sulmona, per almeno tre volte. Ma neanche quel minimo compenso pattuito mi è stato dato». L’attore sulmonese ha ricordato di essersi occupato esclusivamente dell’organizzazione artistica del premio mentre tutto il resto, (aspetto economico e tecnico) venne affidato all’associazione Insieme semplicemente presieduta da Anselmo Colarossi. «Dopo il momento dell’entusiasmo in piazza Garibaldi», aggiunge Cirilli, «tutti sono spariti, Sulmona mi ha fatto perdere la faccia con persone con le quali avevo preso un impegno».
L’ASSOCIAZIONE. «Abbiamo saldato tutti i conti con l’attore Gabriele Cirilli, che non può reclamare nemmeno un centesimo», afferma Anselmo Colarossi presidente di Insieme semplicemente. «Conti che sono stati saldati anche con le strutture alberghiere, i service e i tecnici che a vario titolo hanno prestato la propria opera professionale. Rimborsi e spese saldati grazie al contributo fondamentale ed interamente erogato dalla Fondazione Carispaq, dal Comune di Sulmona e da singoli commercianti e imprenditori locali. D’altra parte non va dimenticato che lo stesso Cirilli», conclude Colarossi, «in omaggio alla sua comunità parrocchiale e alla città, si era impegnato, anche pubblicamente, a lavorare fin dal primo momento gratuitamente con il solo rimborso spese. E gli artisti colleghi di Cirilli avevano fatto altrettanto. Ora non capisco da dove nasca questo sfogo dell’attore».
Il SINDACO CASINI. Con un post sulla sua pagina Facebook anche la Casini si è detta stupefatta della sortita di Cirilli. «Personalmente ho accolto subito con entusiasmo l’anno scorso il progetto artistico di Gabriele Cirilli partecipando alla realizzazione dell’evento con il patrocino e un contributo di tremila euro concordato e regolarmente erogato entro il 2018 all’associazione Insieme semplicemente. L’auspicio è che tutto venga chiarito al più presto perché la città non ha bisogno di ulteriore gratuita acredine e vanno subito fugati equivoci e strumentalizzazioni». FONDAZIONE CARISPAQ. «La Fondazione Carispaq ha fatto per intero il suo dovere», afferma Armando Sinibaldi, vicepresidente dell’ente. «La somma di 6.500 euro, come patrocinio dell’evento con Gabriele Cirilli, è stata regolarmente deliberata ed erogata».
Lo stesso Sinibaldi ricorda poi che già da anni la Fondazione si è distinta per i fondi messi a disposizione di iniziative sociali e culturali della città di Sulmona e del centro Abruzzo. «Qualsiasi illazione non può passare sotto silenzio tanto che il consiglio di amministrazione della Fondazione sta valutando la possibilità di adire le vie legali per querelare gli autori di notizie infondate diffuse su questa incresciosa vicenda».
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