Luco dei marsi, lotta alla criminalità Il sindaco: "Cacciare gli immigrati che sbagliano"

Venti arresti per spaccio di droga dall'inizio dell'anno mille gli stranieri su un totale di 6mila residenti

LUCO DEI MARSI. Se le industrie sono l'elemento trainante dell'economia del Carseolano, per i comuni dell'alveo del Fucino la principale risorsa è l'agricoltura.

Luco dei Marsi, con gli oltre 6mila abitanti, è uno dei comuni più popolati. E più fortemente interessato dal fenomeno dell'immigrazione. Gli extracomunitari sono quasi mille. Almeno quelli regolari, ai quali vanno aggiunti i clandestini, che spesso trovano ospitalità presso i loro connazionali e sfuggono ai controlli. Gli uomini vengono impiegati nei lavori dei campi, le donne nell'assistenza agli anziani e ai disabili. Una così massiccia presenza di immigrati pone problemi abitativi e di sicurezza.

Luco, cittadina tradizionalmente di sinistra, in passato ha fatto dell'accoglienza una bandiera. Ha cercato di favorire l'integrazione degli ospiti, evitandone la ghettizzazione. Negli ultimi anni si è registrato però un forte aumento del numero degli immigrati, ponendo problemi di sicurezza. Come dimostrano gli arresti per droga (una ventina dall'inizio dell'anno).

Non sono mancati anche momenti di tensione tra extracomunitari e residenti. «Siamo sempre stati un paese accogliente», avverte il sindaco Camillo Cherubini, «ma non possiamo tollerare di convivere con un fenomeno di illegalità diffusa».

Dunque mano tesa verso gli immigrati che vengono per lavorare, ma tolleranza zero per quelli che delinquono.

Camillo Cherubini, 45 anni, perito elettronico, è al suo primo mandato. Capeggia, da quattro anni, una giunta di centrosinistra. Per formazione, cultura e sensibilità si sente vicino agli immigrati che fuggono dal loro Paese per guadagnarsi un tozzo di pane. Qualcuno, però, al duro lavoro dei campi, nel Fucino, preferisce il guadagno facile, attraverso attività illegali. «E questo», riprende il sindaco, «Luco non può permetterlo. Chi sbaglia va cacciato via».

Va comunque detto che gli extracomunitari che violano la legge sono pochi. La stragrande maggioranza si spezza la schiena in mezzo al Fucino, spesso sottopagata, per mandare avanti l'agricoltura. Che, dopo la crisi del comparto bieticolo, si basa essenzialmente sulla coltivazione degli ortaggi. «L'agricoltura», spiega il sindaco, «è la principale fonte di reddito del paese. Ma per gli agricoltori, che spesso incontrano difficoltà a commercializzare il prodotto, il guadagno è poco, rispetto al denaro investito. A farla da padrona è la grande distribuzione. Il giorno in cui i prodotti dai campi passassero direttamente sulla mensa delle famiglie, evitando gli intermediari, la situazione cambierebbe radicalmente. I produttori guadagnerebbero di più e i consumatori spenderebbero di meno».

Finora, purtroppo, le iniziative in tal senso avviate nella Marsica non hanno avuto successo.

L'attività agricola, come anche il commercio e l'artigianato, altre due importanti risorse dell'economia di Luco dei Marsi, hanno risentito della crisi. Ma un buon tessuto sociale ne ha attutito gli effetti.  A preoccupare fortemente l'amministrazione sono i tagli statali.  «Ci troviamo in grossissima difficoltà», sottolinea il sindaco, «il prossimo anno nelle casse del Comune entreranno 150mila euro in meno. Che si vanno ad aggiungere ai 600mila euro dei quattro anni precedenti. Tagli che ci hanno impedito di realizzare alcune opere pubbliche e di garantire alcuni servizi. Siamo stati costretti a istituire l'Irpef. Ma non basta. C'è il rischio che si debbano aumentare le tasse. E il solo pensiero, mi creda, la notte non mi fa dormire».  L'errore più grosso, commesso dal governo Berlusconi, secondo il sindaco di Luco, è stato quello di «nascondere la verità».

«Ai cittadini», accusa Cherubini, «andava detto subito che la situazione era grave. Sentendosi tranquillizzati, tanti hanno acceso dei mutui con le banche e fatto dei prestiti. Che oggi, purtroppo, non possono onorare. Alcuni vengono in Comune a chiederci aiuto. Ma cosa possiamo fare noi?».

A giudizio di Cherubini, sono due le strade da percorrere per uscire da questa situazione: un drastico taglio della spesa pubblica e una gestione unitaria dei servizi comunali. Per quanto riguarda la prima Cherubini ritiene positiva la decisione di sopprimere le Province.

Ma non basta. «Bisogna», ammonisce, «ridurre anche il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali. I Comuni, a loro volta, attraverso la gestione unitaria del personale e di alcune attività (dal commercio, al turismo, ai locali notturni, alla scuola), possono ridurre le spese e assicurare ai cittadini servizi più efficienti e più sicurezza».  «In questo senso», fa sapere il primo cittadino, «stiamo avviando un discorso con i Comuni vicini: Trasacco, Collelongo e Villavallelonga. Prima della fine della legislatura, prevista tra un anno, contiamo di trovare un accordo».

Rammarico il sindaco esprime per non aver potuto assicurare, a causa dei tagli, alle associazioni presenti nella cittadina, dalla Pro loco, all'Arci, all'Avis, alla Misericordia, agli Alpini, quel «sostegno che esse meritano per l'attività svolta a favore dei cittadini».

Le difficoltà finanziarie, tuttavia, non hanno impedito all'amministrazione comunale di portare avanti, in collaborazione con l'Istituto comprensivo, importanti iniziative, come quella in programma il 24 settembre, dal titolo "Puliamo il mondo", patrocinata dal presidente della Repubblica, che mira a sensibilizzare i ragazzi al rispetto dell'ambiente. Dal 2003 Luco è gemellata con Stains, cittadina vicino a Parigi. Il gemellaggio consente intensi rapporti tra le scuole dei due Comuni, con visite reciproche. Sull'esempio di Luco, anche a Stains è stato istituito il consiglio comunale dei ragazzi.

Luco dei Marsi, insieme a Tagliacozzo, è stato uno dei primi comuni nella Marsica ad avviare la raccolta differenziata porta a porta.  Partita due anni fa, dopo aver raggiunto un picco del 70 per cento, si è attestata sul 60 per cento. Un successo, se si pensa alle difficoltà che tanti altri comuni marsicani incontrano a far decollare la differenziata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA