Macerie, ai nuovi controllori stipendi per 400mila euro

Tanti nuovi generali a controllare, a 6mila euro al mese, e pochissimi soldati per caricare le macerie. Stanziati 400mila euro per pagare il supercommissario e i suoi 5 consulenti

L'AQUILA. Tanti nuovi generali a controllare, a 6mila euro al mese, e pochissimi soldati per caricare le macerie. L'ordinanza 3923 da un lato stanzia 400mila euro per pagare il supercommissario, che si chiamerà soggetto attuatore, e i suoi 5 consulenti, dall'altro chiude la porta alle assunzioni dell'Asm che può prendere solo gli interinali.

SOVRASTRUTTURE. Duro il giudizio del presidente dell'Asm (Aquilana società multiservizi) Luigi Fabiani. «Tutte sovrastrutture inutili. Un altro commissario in giro per la città», dice in riferimento alla figura del soggetto attuatore. «L'Asm ha un ruolo importante in quanto deve garantire la gestione dei siti di raccolta e di cernita dei rifiuti e il loro smaltimento e avvio a recupero e riutilizzo, nonché l'attività di vigilanza sul conferimento differenziato presso i cantieri. Compiti importantissimi, ma l'ordinanza non ci mette nelle condizioni di poter avere gli strumenti necessari per poter operare al meglio. Quanto alle voci che si sentono in giro circa il ruolo dei privati occorre fare alcune precisazioni. Si parla tanto, in città, di una lettera che fu inviata da una società con sede in Toscana e che avrebbe gestito gratuitamente la questione macerie, previa selezione e trasporto in loco a carico dell'Asm. Un esempio per rendere l'idea di cosa sarebbe accaduto. Per portare in Toscana un camion da venti tonnellate il costo è di 20 euro a tonnellata. Ogni volta che si muove un camion partono 400 euro. Moltiplicato per 100mila viaggi fanno 40 milioni per portare le macerie in Toscana a spese nostre. E il gratis dove sta? Bisogna ribadire con forza che attorno alle macerie ruotano interessi di tantissime persone, soprattutto dei privati che ne fanno una forma di arricchimento. In Abruzzo la materia prima costa 2-3 euro a tonnellata visto che ci sono tantissime cave. Altrove si arriva a 7-8 euro. Coi 4,5 milioni di tonnellate il privato avrebbe incassato 30 milioni e avrebbe lasciato a noi tutte le spese. Giova ricordare che i Casalesi sono diventati importanti e famosi dopo il terremoto dell'Irpinia. Qui non servono commissari. I sindaci devono contare di più. Il comitato d'indirizzo è una specie di parlamento con dentro 58 sindaci più tutti gli altri soggetti interessati. Alla fine il soggetto attuatore decide tutto da solo».

COMITATO D'INDIRIZZO. Il comma 2 dell'articolo 2 istituisce il comitato d'indirizzo, coordinamento e verifica per la pianificazione delle attività di rimozione dei rifiuti-macerie. Il comitato, istituito con decreto dello stesso commissario delegato, che se ne avvale, «è presieduto dal sindaco dell'Aquila e composto dai sindaci e dai presidenti delle Province dei Comuni del cratere sismico nonché da un rappresentante, rispettivamente, del ministero dell'Ambiente, del Dipartimento della protezione civile e della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero per i beni e le attività culturali, del Dipartimento dei vigili del fuoco, del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, del Gicer, del comando carabinieri per la tutela dell'ambiente-Noe di Pescara, del Corpo forestale, di Ispra e dell'Istituto superiore di sanità. I componenti operano a titolo gratuito e a essi non spetta alcun compenso o rimborso spese». Cosa diversa dai consulenti, «tecnici e funzionari, fino a un massimo di cinque unità di personale, provenienti da pubbliche amministrazioni e posti in posizione di comando o distacco, previo assenso degli interessati, nel limite massimo di 300mila euro annui». Ai quali vanno aggiunti i 72mila del compenso annuo del soggetto attuatore, che ha competenza anche sull'attivazione dei «processi di consultazione in materia di localizzazione e realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti e in materia di individuazione e attuazione degli interventi di recupero ambientale, ispirandosi ai processi Agenda 21 locale».

IL RIUTILIZZO. L'articolo 4 dell'ordinanza affronta il tema del riutilizzo delle macerie trattate. «Il provveditore interregionale alle opere pubbliche di Abruzzo, Lazio e Sardegna, accertata la compatibilità tecnica dei materiali, assicura che nella realizzazione di opere e interventi da parte delle pubbliche amministrazioni nel territorio della regione Abruzzo vengano impiegati i rifiuti inerti da costruzione e demolizione non pericolosi dopo essere stati sottoposti alle operazioni di recupero, nonché le terre e rocce da scavo, secondo la normativa vigente, derivanti dai progetti Case, Map e Musp. Le amministrazioni pubbliche appaltanti lavori e opere nella regione Abruzzo che richiedono la realizzazione di ripristini ambientali, argini, rilevati e riempimenti sono obbligate a richiedere al provveditore il quantitativo occorrente di tali materiali».

MANUFATTI. Tra i poteri del commissario, esercitati attraverso il soggetto attuatore, c'è anche quello di «incentivare il riutilizzo dei manufatti aventi valore storico, artistico, architettonico, urbanistico, paesaggistico e ambientale mediante la stipula di protocolli d'intesa con soggetti pubblici italiani ed esteri, enti di ricerca e università, organizzazioni di volontariato e senza fini di lucro».

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