Macerie, la legge «strangola» i sindaci senza soldi né mezzi

Villa Sant’Angelo e San Demetrio alle prese coi rifiuti ingombranti. Slitta ancora l’ordinanza.

L’AQUILA. La legge 77, quella sul terremoto, «strozza» i sindaci. «I Comuni gestiscono le macerie, sono considerati produttori e ne rendicontano la gestione al commissario delegato, ne dispongono la rimozione e il trasporto. Con il concorso di Arta e Asl possono utilizzare impianti mobili e di recupero per la gestione di tali rifiuti». Ma poi la gente scarica mobili in strada e loro finiscono in Procura.

«La Protezione civile ha fatto ponti in tre settimane, rotatorie in una, un aeroporto internazionale per il G8 in quindici giorni. Ma sulle macerie ci ha lasciato il cerino in mano». A parlare è un sindaco che chiede l’anonimato perché teme le conseguenze di questa riflessione ad alta voce. Per una storia che non riguarda le macerie, ma rifiuti abbandonati, due sindaci, Pierluigi Biondi di Villa Sant’Angelo e Silvano Cappelli di San Demetrio ne’ Vestini, sono stati convocati dai finanzieri per spiegare le ragioni di quei mobili, televisori rotti e pezzi di materassi lasciati in un campo a ridosso tra i territori dei due Comuni. Un mese fa il sequestro dell’area in questione.

Dice Cappelli: «In effetti è stato trovato materiale. Ma non sono macerie. Sono ingombranti. Io sono stato chiamato a rispondere alla Finanza perché ho una particella in comproprietà. È un atto dovuto. Ho chiarito e risposto su tutti gli addebiti. In questo caso la legge individua i sindaci come responsabili nell’adempiere a tutte le procedure, di controllo e di ripulitura. Non ce li ho buttati io, eppure devo risponderne. Ho avuto la sfortuna di averli su un terreno a confine. È tutta roba che, evidentemente, è stata portata via dalle case da gente disperata che li ha poggiati là perché forse non sapeva dove metterli. Io confino con sette Comuni: come faccio a controllare il territorio, cosa già difficile in una condizione normale? La magistratura deve fare il suo corso. Dico solo: abbiate riguardo e considerazione di chi da sette mesi sta in trincea a risolvere innumerevoli problemi. E soprattutto, dateci i mezzi e gli strumenti per rispettare la legge».

Rincara la dose Pierluigi Biondi: «Sono sette mesi che io e i tre dipendenti stiamo facendo di tutto: distribuiamo pasti e calzini, cerchiamo gli alloggi per i nostri concittadini, sistemiamo le scuole e riapriamo le strade. È la prima volta che mi trovo in una situazione del genere. C’è un verbale di sequestro. Sono stato interrogato per rifiuti ingombranti che non ho abbandonato io, ma ne sono ugualmente responsabile. Saranno due camion di roba. Non sono macerie. Quelle ce l’ho in mezzo al paese e chi vuole vederle venga a farsi un giretto a Villa Sant’Angelo dove pure abbiamo fatto tanto in questi mesi». Scade oggi il termine di 3 giorni dato dal prefetto ai tecnici per scrivere le 7 mosse per risolvere il rebus.