Obiettivo 1 per la provincia aquilana, De Matteis boccia l’onorevole Sassoli: la sua proposta è inattuabile

Macerie, tempi lunghi per rimuoverle

Chiodi: due anni è un termine ragionevole. Dieci per la ricostruzione

L’AQUILA. Per rimuovere le macerie occorreranno due anni, secondo il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, il quale ritiene «assolutamente rispondente alla realtà» una prima stima del governo che quantifica i tempi in 24 mesi. «A patto», aggiunge, «che non sorgano altri problemi nella gestione delle operazioni di rimozione». Chiodi ha escluso tempi intorno ai dieci anni. C’è polemica, inoltre, da parte del consigliere regionale Giorgio De Matteis circa la proposta dell’onorevole David Sassoli di far rientrare la provincia dell’Aquila nell’Obiettivo 1.

MACERIE.
«Non ho mai affermato che sono necessari dieci anni per rimuovere le macerie» ha specificato Gianni Chiodi chiarendo qualsiasi equivoco, «quando ho parlato di dieci anni mi sono sempre riferito ai tempi della ricostruzione e non certo alle operazioni legate alla rimozione delle macerie». «I dieci anni», conclude il commissario, «sono riferiti esclusivamente ai tempi della ricostruzione, come del resto ho sempre sostenuto sia in pubblico sia nelle riunioni tecnico-istituzionali». «Subito criteri condivisi per la rimozione delle macerie del centro storico aquilano». Lo chiede il Consiglio superiore dei beni culturali, che torna con una nuova mozione ad occuparsi della delicata questione delle macerie che di fatto impediscono la ricostruzione.

Nel testo, approvato all’unanimità, il Consiglio presieduto da Andrea Carandini «segnala l’esigenza urgente che i soggetti istituzionali interessati commissario Chiodi e vice commissario Massimo Cialente e Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici - stabiliscano al più presto, di concerto, criteri operativi coordinati e procedure di individuazione e separato trattamento, sotto la direzione di funzionari tecnici competenti, dei materiali lapidei e altri derivanti da edifici tutelati, che possono essere recuperati ai fini del restauro e della ricostruzione degli edifici stessi».

OBIETTIVO 1.
«Ogni polemica ha la sua validità se finalizzata ad ottenere un risultato concreto. Ritengo che l’onorevole David Sassoli abbia sbagliato clamorosamente tempi e modi per polemizzare su argomenti per i quali gli aquilani hanno un’attenzione vera e non elettoralistica»: a sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, (Mpa) rispondendo alle affermazioni del parlamentare europeo del Pd, che propone di far rientrare la provincia dell’Aquila nell’Obiettivo 1. «Credo di poter dire a ragione» prosegue De Matteis «di essere stato tra i pochi, se non l’unico, ad aver contestato il governo in tempi non sospetti e fuori da ogni strumentalizzazione.

Ed è per questo che oggi dico che se Sassoli vuol essere utile lo faccia su cose reali. Innanzitutto, va sottolineato che l’ipotesi di rientrare all’interno dell’ex Obiettivo 1 (oggi Obiettivo Convergenza) è irrealizzabile almeno sino al 2013 per i seguenti motivi: non è possibile una riperimetrazione provinciale per questo Obiettivo, che è di carattere regionale; una tale ipotesi comporterebbe una rimodulazione della popolazione complessiva per ogni Stato membro; andrebbe rivista l’attribuzione delle risorse finanziarie di bilancio fissate dal 2006 e non modificabili sino al 2013 e, infine, andrebbe raggiunta l’unanimità dei 27 Stati membri. Ciò testimonia come tale proposta si regga sul nulla».

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