Magliano, salta il matrimonio-trappola per avere cittadinanza e beni

La Procura mette sotto accusa per tentata circonvenzione di persona incapace un marocchino che, aiutato dalla vera fidanzata, aveva convinto una maglianese a sposarlo

MAGLIANO DE' MARSI. Aveva fatto in modo che s’innamorasse di lui per convincerla a sposarlo ottenendo il permesso di soggiorno e probabilmente anche la comunione dei beni. Un matrimonio combinato, organizzato da un giovane marocchino in complicità con la sua fidanzata connazionale per sposare una ragazza di Magliano de’ Marsi. Le nozze si sarebbero dovute tenere a luglio, ma alla fine un accertamento della Questura dell’Aquila ha impedito che ciò avvenisse, facendo scattare un’inchiesta che vede sotto accusa la coppia di stranieri. Dovranno rispondere in concorso del reato di tentata circonvenzione di persona incapace. La ragazza marsicana, infatti, secondo l’accusa non era conscia di quello che stava avvenendo ed era succube dei due stranieri, dimostrando una debolezza psicologica forse dovuta anche al fatto che era innamorata del marocchino e non in grado di discernere tra i sentimenti e l’opportunità. Era anche vessata, secondo la tesi della Procura di Avezzano, dalla marocchina che la teneva sotto scacco, anche a causa della sua debolezza caratteriale. La storia ha inizio prima dell’estate quando i due stranieri residenti ad Avezzano preparano la documentazione per il matrimonio e la portano in Comune con il consenso della futura coniuge. Prima delle nozze, che dovevano esserci il 31 luglio, al termine del tempo richiesto per le pubblicazioni, la Questura manda un’informativa ai carabinieri della locale stazione che riescono a rintracciare la donna. Al telefono, però, contattata dai militari dell’Arma, lei faceva sempre parlare la straniera la quale sosteneva che la sua amica italiana era timida. Alla fine vengono convocate in caserma e quando i carabinieri chiedono un recapito telefonico la maglianese fornisce il numero dell’amica. Il maresciallo, insospettito dal loro atteggiamento, fa squillare il cellulare e si accorge che la marocchina passa il telefono all’amica.
Così iniziano delle indagini che fanno emergere una realtà molto diversa e i due stranieri, difesi dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, finiscono sotto inchiesta. Ora il pubblico ministero Guido Cocco ha ottenuto dal gip Francesca Proietti, un incidente probatorio. È stato nominato un perito, la dottoressa Maria Luisa Rossi, per stabilire se la marsicana fosse realmente capace di intendere e di volere.
Con il matrimonio lo straniero avrebbe ottenuto presto la cittadinanza italiana e il permesso di soggiorno.
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