Maltrattamenti nella casa famiglia, i soprusi filmati dai migranti minacciati

14 Luglio 2017

Senza cibo per punizione, diaria trattenuta, ridotto uso acqua: le immagini che incastrano gli arrestati riprese con un telefonino

L'QUILA. Il video che ha fatto scattare gli arresti ai domiciliari per i due operatori della casa famiglia di Canistro per maltrattamenti nei confronti di minori migranti, è stato girato dagli stessi ragazzi che lo hanno esibito al momento della denuncia di fronte alla polizia. Anche se le immagini incastrerebbero gli arrestati, Carmela Natalina Venditti, 52 anni, e Francesco Palma, 27 anni, entrambi residenti a Luco dei Marsi, i due al momento dell'adozione della custodia cautelare, hanno cercato di minimizzare le pesanti accuse: soprattutto, il 27enne si è difeso affermando che gli interventi sono stati necessari perché i ragazzi erano troppo esuberanti.

Le accuse nei confronti dell'uomo e della donna sarebbero di maltrattamenti ma, trattandosi di una struttura protetta, al momento non si conoscono altri dettagli dell'operazione. Secondo quanto si è appreso, la struttura è gestita da Alessandra Palermini, moglie di Antonio Di Paolo, ex sindaco di Canistro, figlio dell'attuale primo cittadino Angelo, ex assessore e consigliere regionale. Come confermano fonti investigative, il vertice gestionale non è coinvolto nell' inchiesta coordinata dal pm Guido Cocco. Moltissimi gli episodi accertati dagli uomini diretti dal responsabile, Tommaso Niglio.

Maltrattamenti nella casa famiglia, due arresti

In un caso è stata ridotta prima a tre ore e poi un'ora sola al giorno la disponibilità di acqua calda per le docce. In un altro episodio, un ragazzo è stato costretto a uscire in giardino, a spogliarsi rimanendo in mutande e a farsi la doccia con l'acqua gelata in piena notte. Un'altra volta, un minore è stato raggiunto da un calcio allo stomaco perché si è lamentato della scarsa qualità del cibo. E ancora, i giovani sono stati obbligati a sedersi a turno dalle 22 alle 6 del mattino su di una sedia, impedendo loro dormire. Per aver violato l'obbligo di non giocare a pallone nella struttura, un ragazzo è rimasto due giorni senza cena. Ad alcuni non è stata pagata la diaria per tre settimane, costringendoli comunque a firmare come se l'avessero presa. Nel corso della perquisizione al 27enne sono stati sequestrati coltelli, tirapugni, una balestra e tesserini di riconoscimento delle forze di polizia.