Mancini si scaglia contro De Santis

Il consigliere comunale contro il suo compagno di partito: ha grosse responsabilità politiche

L’AQUILA. «Il pasticcio delle “cartelle pazze” Tarsu non è stato ancora risolto: la speranza dell’assessore Lelio De Santis di salvare la faccia è legata alla richiesta dell’ennesimo parere (il terzo) che l’amministrazione comunale ha formulato al ministero competente. Nel frattempo l’assessore al Bilancio, a corto di altri argomenti, tira in ballo il dirigente del settore finanziario (Fioravante Mancini) tentando di scaricare su di lui responsabilità della decisione di emettere le cartelle Tarsu».

A parlare è il consigliere comunale del gruppo L’Aquila Oggi-Idv, Angelo Mancini, che ha definito «roboante, ma priva di qualsiasi contenuto» la dichiarazione di De Santis. che alcuni giorni fa aveva detto: “mi prendo una responsabilità che non è mia, tuttavia l’invio delle cartelle non è una mia prerogativa: la mia competenza politica finisce in consiglio”. È evidente», sostiene Mancini, collega di partito dello stesso De Santis, «che la responsabilità è tutta politica: la materia dei tributi e delle tasse e delle modalità di applicazione delle stesse è infatti riservata alla giunta comunale, che delibera su proposta dell’assessore al Bilancio. Da ciò consegue che l’assessore al Bilancio dovrebbe, uso il condizionale perché i fatti dimostrano il contrario, conoscere almeno gli atti che il suo ufficio propone alla giunta. Il dirigente è chiamato solo a dare esecuzione al deliberato di giunta. E così il De Santis (che è sapientemente sfuggito al confronto elettorale ma ne ha saputo raccogliere a pieno i frutti da altri faticosamente prodotti)», afferma Mancini, «tenta di risolvere la spinosa vicenda nella quale si è maldestramente cavato e dalla quale non riesce a venire fuori parlando di duelli».

«In realtà il mio intervento era diretto solo a segnalare la gravità del problema Tarsu e a proporre soluzioni che l’amministrazione sembra incapace di individuare. Quanto al “duello” che il De Santis vorrebbe tra me e mio fratello, voglio tranquillizzarlo sulla saldezza del legame familiare che per noi costituisce un valore imprescindibile. Valore che forse lui ignora».

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